A poco più di un mese dall'entrata di Campione d'Italia nello spazio doganale europeo, nell'enclave italiana in Svizzera si accumulano i rifiuti soggetti a raccolta differenziata come carta, vetro e plastiche. Mentre i normali sacchi neri di rifiuti misti non riciclabili (RSU) continuano a essere raccolti da una ditta svizzera e trasportati all'inceneritore di Giubiasco, il resto si ferma nella locale piattaforma ecologica.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano del 04.02.2020)
Un addetto del comune, la mattina presto, porta tutto all’ecocentro. Ma lo smaltimento della differenziata si interrompe lì. Gli artigiani, dal canto loro, non possono più fare capo alle aziende elvetiche specializzate.
“È una grossa difficoltà che stiamo affrontando”, conferma il commissario prefettizio di Campione d’Italia Giorgio Zanzi. “Essendo diventato il Comune esportatore di rifiuti, dobbiamo soggiacere alla normativa comunitaria in tale materia”.
“Stiamo lavorando alacremente”, assicura Zanzi. Tuttavia, non sempre si trovano le corrispondenze “dal punto di vista delle codifiche e di altri aspetti di carattere tecnico” tra quanto prevede il regolamento comunitario e la normativa dell’attività di raccolta in Svizzera.
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Difficoltà burocratiche che potrebbero fomentare l’abbandono di rifiuti in zone abusive o il riempimento dei sacchi neri con rifiuti perfettamente riciclabili.
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