Conte richiama all’ordine Salvini e Di Maio
Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha annunciato che si dimetterà se Lega e Movimento 5 Stelle non si “assumeranno le loro responsabilità” e metteranno fine agli incessanti litigi.
“Chiedo a entrambe le forze politiche, e in particolare ai loro leader, di operare una chiara scelta e di dirci se hanno intenzione di proseguire nello spirito del contratto” di governo, ha dichiarato Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Nel caso “non ci fosse una chiara assunzione di responsabilità, rimetterò il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica”, ha detto il premier senza tuttavia precisare entro quando si attende una risposta.
Campagna elettorale perenne
Il governo formato dall’alleanza fra Lega e Movimento 5 Stelle ha dovuto fare i conti a più riprese con le profonde differenze tra le due forze politiche. Differenze che si sono tradotte in litigi più o meno espliciti su diversi temi: dalla Tav all’immigrazione a su chi sia da biasimare per lo scontro di una nave da crociera contro un battello a Venezia.
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Debito pubblico, lettera dell’Ue a Roma
Dalle scorse elezioni europee, l’alleanza sta scricchiolando ancora di più, con i rapporti di forza che si sono praticamente invertiti. Il M5S che aveva ottenuto il 32.5% dei consensi nel marzo del 2018 è crollato al 17%, mentre la lega è passata dal 17% al 34%.
Il presidente del Consiglio si è rammaricato del fatto che continui a regnare un clima da campagna elettorale. “Se continuiamo nelle provocazioni per mezzo di veline quotidiane, nelle freddure a mezzo social, non possiamo lavorare. I perenni costanti conflitti comunicativi pregiudicano la concentrazione sul lavoro”, ha detto. E ancora: “Nessun ministro prevarichi le sfere che gli competono”. Una dichiarazione, quest’ultima, letta da molti come una frecciata indirizzata in particolare a Matteo Salvini.
Conte ha sottolineato come il governo si trovi di fronte alla sfida complessa di elaborare legge di bilancio 2020 e che il paese ha bisogno della fiducia dei mercati. La Commissione europea ha ufficialmente chiesto la scorsa settimana all’Italia di giustificare il deterioramento dei suoi conti pubblici, una misura che potrebbe tradursi in una procedura disciplinare contro Roma.
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