Proteste in Italia contro le nuove restrizioni
Si moltiplicano le proteste in Italia contro le restrizioni contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) adottato nel fine settimana per cercare di contenere l'impennata di contagi che hanno ormai superato la soglia di 20'000 al giorno.
Dal nord al sud categorie professionali e semplici cittadini sono scesi in piazza a poche ore dall’entrata in vigore delle nuove norme. Commercianti, ristoratori, partite Iva, artisti hanno manifestato anche davanti a Montecitorio.
Mobilitazioni vengono segnalate a Napoli, dopo che venerdì sera le proteste erano sfociate in violenti scontri con le forze dell’ordine, Milano, Torino e in diversi centri minori. Cassonetti rovesciati e vandalismi sono riferiti a margine del corteo che è sfilato nella tarda serata di domenica a Salerno.
La corrispondenza da Roma del TG:
A Genova gli infermieri hanno organizzato invece una protesta all’esterno del policlinico San Martino contro il carico di lavoro cui sono sottoposti durante questa emergenza.
Sul fronte opposto però molti esperti, tra cui il consulente del Ministero della Sanità Walter Ricciardi, giudicano insufficienti il coprifuoco e le chiusure di bar e ristoranti (alle 18), palestre e piscine. “Si tratta di un ritmo di crescita (delle infezioni, ndr) insostenibile.
Non bastano più le misure di contenimento, servono lockdown mirati in alcune province o anche regioni” altrimenti “presto saremo costretti a chiusure generalizzate”, ha affermato l’ex presidente dell’Istituto superiore di sanità. Per Walter Ricciardi le misure legate agli orari non hanno alcuna evidenza scientifica e dove sono state applicate, come in Francia, non hanno avuto effetto nel contenimento.
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 26.10.2020)
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