Schmidheiny, omicidio colposo e non volontario
Derubricata l’accusa nei confronti del magnate elvetico, accusato nel processo Eternit bis della morte di 258 persone
Omicidio colposo e non volontario: così è stata derubricata l’accusa per l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, imputato per la morte da amianto di 258 persone al processo Eternit bis.
Il giudice dell’udienza preliminare (GUP) ha dichiarato prescritti un centinaio di casi e, quanto agli altri, ne ha ordinato la trasmissione per competenza territoriale alle procure di Reggio Emilia, Vercelli e Napoli. A Torino restano quindi soltanto due casi per i quali il processo si aprirà il 14 giugno.
Il GUP si è dovuto pronunciare sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero, dopo che la Corte costituzionale, con la sentenza dello scorso 21 luglio, ha fugato ogni dubbio sul fatto che ci possa essere un secondo giudizio per il medesimo fatto. Il magnate elvetico era infatti stato oggetto di un procedimento per disastro ambientale finito in prescrizione. Le morti erano state già prese in considerazione come conseguenza del reato, ma ora vengono trattate singolarmente.
ANSA/ludoC
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