Scintille tra Francia e Italia, Parigi richiama il suo ambasciatore
Si è infiammato giovedì lo scontro diplomatico tra Italia e Francia dopo che Parigi ha richiamato in patria il suo ambasciatore a Roma, un'iniziativa senza precedenti dalla fine della seconda Guerra mondiale. Salvini e di Maio si dicono "pronti al dialogo".
La Francia ha richiamato in patria “per delle consultazioni” il suo ambasciatore in Italia, una decisione presa dopo una serie di “dichiarazioni oltraggiose” e di “attacchi senza fondamento”, “ingerenze” da parte dei responsabili politici italiani “senza precedenti dalla fine della guerra”. Con queste parole il ministero degli affari esteri francese ha giustificato la decisione.
La Francia denuncia in particolare le dichiarazioni e le azioni intraprese dai due vicepremier italiani.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’incontro di Luigi di Maio con dei rappresentanti dei Gilet gialli che da mesi protestano contro la politica del presidente francese Emmanuel Macron. “Il vento del cambiamento ha valicato le Alpi”, ha scritto mercoledì di Maio sulle reti sociali.
Oggi con @ale_dibattistaCollegamento esterno abbiamo fatto un salto in Francia e abbiamo incontrato il leader dei gilet gialli Cristophe Chalençon e i candidati alle elezioni europee della lista RIC di Ingrid Levavasseur.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 5 febbraio 2019Collegamento esterno
Il vento del cambiamento ha valicato le Alpi. pic.twitter.com/G8E0ypLalXCollegamento esterno
Già prima però gli scambi tra i due paesi si erano fatti accesi su diversi argomenti: migranti, la Libia, i brigatisti fuggiti in Francia o sul progetto della ferrovia Torino-Lione.
“Essere in disaccordo è una cosa, strumentalizzare le relazioni tra i due paesi a fini elettorali è un’altra”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri francese, Agnès Von Der Mühll.
Dopo l’annuncio, sia Salvini che di Maio si sono detti disponibili a dialogare e a partecipare a un incontro con Macron e con il governo francese.
Alcune tappe della discordia tra Roma e Parigi
Giugno 2018
Gli attriti tra i due paesi iniziano a intensificarsi con la vicenda della nave Aquarius. Macron denuncia il “cinismo” e “l’irresponsabilità” italiana che rifiuta di accogliere la nave con 630 migranti a bordo.
Il portavoce del partito del presidente, la République en marche, definisce il comportamento italiano “vomitevole”. Furioso, Salvini pretende scuse, minacciando che sarebbe stata annullata la visita del premier Giuseppe Conte a Parigi. Questa ha comunque luogo il 15 giugno.
Il 22 Macron parla della “lebbra che si diffonde” in Europa, dei “nazionalismi che rinascono e le frontiere chiuse che alcuni propongono” e di “coloro che tradiscono il diritto all’asilo”.
“Siamo forse populisti lebbrosi ma io lezioni di generosità le prendo, ma da chi spalanca i propri porti”, replica Salvini. “Io mi aspetto che Macron accolga decine di migliaia di immigrati, poi ne parliamo”.
Ottobre 2018
Una clip del governo francese lancia un appello ai cittadini in vista delle Europee usando le immagini di Salvini e dell’ungherese Orban, dipingendoli come il nemico da battere.
Il “governo francese pubblica, a spese dei contribuenti, lo spot ufficiale per le Europee 2019 usandomi come ‘uomo nero’ di cui avere paura…. “, twitta Salvini in proposito. “Macron e amici di paura ne devono avere moltissima: nel 2019 li aspetta una primavera dei Popoli che li spazzerà via”.
Gennaio 2019
Salvini e di Maio ribadiscono il loro sostegno al movimento dei Gilet gialli. Il pentastellato lancia un appello all’Unione europea affinché sanzioni paesi come la Francia che “impoveriscono l’Africa” e spingono i migranti verso l’Europa a causa della loro politica “di colonizzazione”. Dichiarazioni giudicate “inaccettabili” dal Quai d’Orsay che il 20 gennaio convoca l’ambasciatrice italiana.
“Macron, che chiacchiera tanto e combina poco: dà lezioni di generosità, di accoglienza, di bontà, di solidarietà e poi respinge migliaia di immigrati al confine italiano, sia a Ventimiglia che in Piemonte”, aveva detto Salvini il 22 gennaio. “Spero che i francesi possano liberarsi da un pessimo presidente, l’occasione è quella del 26 maggio”.
Il premier Giuseppe Conte cerca di calmare la situazione sottolineando “l’amicizia storica” che lega i due paesi. L’indomani il ministero degli esteri dichiara comunque che al momento visite di responsabili francesi in Italia “non sono fattibili”.
“Il popolo italiano è nostro amico e meriterebbe dei leader all’altezza della sua storia”, dichiara il 27 Macron dall’Egitto.
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