La vicesindaco e la Milano dei continui cambiamenti
Ogni settimana 1.300 voli collegano Milano con le 27 capitali dell’Unione Europea e altrettanti collegano la città con gli altri principali scali europei. Il capoluogo lombardo è uno dei cuori pulsanti del continente: un motore economico che produce circa il 10% del Pil italiano (la quarta area metropolitana più produttiva d’Europa) e un centro turistico che attira 7 milioni di visitatori all’anno.
Negli ultimi anni, la metropoli italiana è profondamente cambiata. Milano, che con la Svizzera ha dei rapporti strettissimi, si è trasformata non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche dal profilo sociologico ed economico.
In questa serie vi proponiamo cinque interviste con altrettante personalità che Milano ce l’hanno nel cuore. Dallo scrittore all’economista, dalla politica al deejay, ci raccontano come hanno vissuto questa trasformazione.
Anna Scavuzzo è vicesindaco dal 2016, da quando è stato eletto alla guida della città Giuseppe Sala, un manager che si è fatto apprezzare dai milanesi soprattutto per la sua attività in qualità di commissario dell’Expo, l’esposizione universale svoltasi nel 2015, partita tra mille diffidenze e conclusasi con una cifra record di 22 milioni di visitatori. «Abbiamo tutti la percezione che la città sia cambiata» spiega la vicesindaco, ma questo cambiamento non è un processo concluso, è un percorso. «Nei prossimi dieci anni – continua Anna Scavuzzo – vedo una crescita della Milano metropolitana, della capacità di fare sistema, sia a livello economico che a livello di servizi, con un’area vasta e una rete di comuni che già oggi costituiscono una parte importante del nostro territorio.
Penso anche a una condivisione delle gradi sfide, da quella ambientale della sostenibilità a quelle economiche e sociali. Una Grande Milano quindi, che guarda a un intero territorio e punta a un coinvolgimento più ampio di ricchezze e di risorse. Il nostro obiettivo è anche la necessità di consolidare un sistema che faccia della sinergia una cifra identificativa. La collaborazione fra il pubblico e il privato, in un momento in cui le congiunture economiche sono spesso faticose da affrontare, diventa strategica. Così come la capacità di attirare capitali e investimenti esteri, da mettere al servizio dei turisti che sono diversi milioni ogni anno, delle persone che vengono a Milano per lavorare o per studiare, ma ovviamente anche di chi qui vive e lavora, in centro come nelle periferie».
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