Unioni civili messe a rischio dalla svolta di Grillo
Libertà di coscienza per i parlamentari del M5S, che potrebbero far mancare i numeri in aula, rivolta della base grillina. Alfano esulta
L’approvazione del disegno di legge (ddl) sulle unioni civili non è più così scontato, dopo l’annuncio del leader del Movimento 5Stelle (M5S) Beppe Grillo, che ha deciso di lasciare libertà di coscienza tanto sul nodo della stepchild adoption (l’adozione del figliastro) quanto sul voto finale della legge, nonostante il favore espresso qualche mese fa dalla consultazione in rete sul ddl Cirinnà.
Ora al Partito Democratico (PD) del premier Matteo Renzi potrebbero mancare i numeri in Parlamento sul fronte “laico” e il voto segreto in Aula potrebbe riservare più di una sorpresa. I democratici non hanno apprezzato la svolta dei cinque stelle a tre giorni dall’inizio delle votazioni: i vertici del partito sostengono, infatti, che il dietrofront di Grillo mira ad affossare l’intera legge.
Ad esultare è invece il ministro dell’Interno e leader del Nuovo Centrodestra (NCD), Angelino Alfano, convinto che ora si possa “riaprire la partita” e che il ddl Cirinnà “potrebbe saltare”.
Tra le varie ipotesi sul tavolo, per ricompattare la maggioranza, si fa strada l’ipotesi di uno stralcio della questione spinosa delle adozioni dal disegno di legge. I centristi vedrebbero con favore una delega al governo sul punto controverso, da approfondire in un secondo tempo.
Intanto il nuovo ordine di scuderia apre un fronte interno al Movimento 5Stelle, con una spaccatura che emerge nei commenti sul web da parte di chi si sente tradito dalla svolta di Grillo. I parlamentari sono portavoce dei cittadini, non possono votare secondo la loro coscienza, è la critica principale. Su Twitter impazza l’hashtag #dietrofrontM5s.
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