Stromboli, via i turisti ma gli abitanti restano
Sta tornando alla normalità l'isola di Stromboli, nell'arcipelago delle Eolie, dopo le due violente esplosioni del vulcano che mercoledì hanno causato la morte di un escursionista italiano di 35 anni, almeno tre feriti non gravi e molta paura tra gli abitanti e i turisti.
Nella notte di giovedì, sono state avvertite altre scosse che hanno fatto sobbalzare le persone ma non hanno causato alcun danno.
“Lo Stromboli è ancora in disequilibrio”, spiega il direttore dell’Osservatorio etneo e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Ingv di CataniaCollegamento esterno, Eugenio Privitera. I “tremori registrati nei condotti magmatici interni da ieri [mercoledì] sera sono saliti su livelli alti”.
“Il vulcano resta sorvegliato. Ci sono state altre esplosioni”, prosegue Privitera, “ed è presente una colata lavica nella Sciara del fuoco. I boati della notte, che hanno provocato tremori nei terreni e nelle abitazioni, sono stati scambiati per attività sismica”.
Evacuazione esclusa
La maggior parte dei turisti ha preferito nel frattempo lasciare l’arcipelago con traghetti e aliscafi diretti a Milazzo. Al momento è invece escluso un allontanamento della popolazione, per quanto mercoledì una nave civile sia stata inviata dalla Regione Siciliana su richiesta del sindaco di Lipari, nel caso si rendesse necessaria un’evacuazione.
Sulla nave (che in condizioni di emergenza può imbarcare direttamente dalla battigia diverse migliaia di persone) sono stati caricati a scopo precauzionale acqua, viveri, generi di conforto e materiale di pronto soccorso.
Maniche rimboccate
L’isola è coperta da detriti, uno strato alto alcuni centimetri di pomice nera. La zona maggiormente colpita è quella dove si trovavano i tre feriti, la frazione di Ginostra. “Siamo già al lavoro per spalare”, dice uno degli abitanti, “ma ci vogliono aiuti e braccia forti”.
La Radiotelevisione svizzera RSICollegamento esterno ha raggiunto al telefono un turista ticinese che sta trascorrendo le vacanze alle Eolie. La sua testimonianza nel servizio .
Sul fronte degli incendi, sono rimasti attivi ancora dei piccoli focolai, ma la situazione appare sotto controllo. I focolai sono stati accesi dalla violenta eruzione del vulcano, con il lancio di lapilli lavici incandescenti che hanno innescato il fuoco tra la vegetazione e i canneti.
Il sindaco di Lipari intanto ha confermato che è stata ripristinata la fornitura di energia elettrica.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.