Virginia Raggi si impone a Roma
La candidata M5S vince il primo turno delle amministrative; a Milano testa a testa Sala-Parisi – Si va al ballottaggio in tutte le grandi città
“È un momento storico, i romani stanno lanciando un messaggio: sono pronti a voltare pagina. Il vento sta cambiando”. A parlare, con la voce sicura di sé, seppur tradita da un filo di emozione, è Virginia Raggi, arrivata in testa al primo turno delle elezioni amministrative a Roma. Con un 35,3% di preferenze (i risultati non sono ancora definitivi, mancano poche sezioni, ma ormai i giochi sono praticamente chiusi), la candidata del Movimento 5 Stelle ha prevalso suoi principali avversari, primo fra tutti Roberto Giachetti, del Partito Democratico, arrivato secondo, ma fermo al 24,9%.
“È solo il primo tempo” ha però aggiunto Raggi davanti ai sostenitori e ai numerosi giornalisti (almeno 150 accreditati, moltissimi internazionali). Raggi infatti sfiderà l’esponente piddì al ballottaggio domenica 19 giugno.
Non ce l’ha fatta invece a superare lo scoglio della prima tornata elettorale la candidata di destra Giorgia Meloni, ferma al 20,6%. Lontani gli altri: Alfio Marchini (candidato di Silvio Berlusconi) ha racimolato poco meno dell’11% dei voti, seguito da Stefano Fassina (sinistra), fermo al 4,5%.
Milano: testa a testa Sala-Parisi
Quello per il Campidoglio era forse l’appuntamento più atteso (Roma è reduce dallo scandalo Mafia Capitale, dalla decadenza del sindaco Ignazio Marino e dal successivo commissariamento), ma soprese le hanno riservate pure le urne a Milano: dato in vantaggio dagli exit poll, Giuseppe “Beppe” Sala (PD) si ritrova invece testa a testa con il candidato di centrodestra Stefano Parisi, rispettivamente con il 41,7% e il 40,8% dei voti. Anche qui la sfida è più aperta che mai e toccherà aspettare il secondo turno per sapere se, dopo la giunta Pisapia, la capitale economica d’Italia rimarrà in mano al centrosinistra o se passerà allo schieramento opposto. Esclusi dai giochi: Gianluca Corrado (M5S, 10,06%) e Basilio Vincenzo Rizzo (sinistra, 3,56%).
Napoli, verso De Magistris-bis
Non c’è partita invece a Napoli, dove il sindaco uscente Luigi De Magistris (Italia dei valori) è saldamente in testa con il 42,7% dei suffragi. Non avendo superato il 50%, dovrà però anche lui sottostare ad una secondo esame elettorale, sfidando il candidato di Forza Italia Giovanni “Gianni” Lettieri, fermo al 24%. Tagliato fuori il Partito Democratico; la candidata Valeria Valente si è fermata al 21,29%.
Torino e Bologna: centrosinistra in testa
Nel capoluogo piemontese è per ora in testa Piero Fassino (PD), con il 41,8% dei voti. Il sindaco di Torino uscente dovrà però vedersela al ballottaggio con la pentastellata Chiara Appennino, che si attesta al 30,9% delle preferenze.
Con il suo 39,46%, a Bologna invece Virginio Merola (Partito Democratico) distanzia di oltre 17 punti percentuali la candidata di centrodestra (appoggiata dalla Lega, FI, Fratelli d’Italia e da due liste civiche) Lucia Borgonzi (22,3%).
Ballottaggio d’obbligo, dunque, in tutte le grandi città. Molto bassa, infine, l’affluenza alle urne: secondo i dati del Viminale poco più di un italiano su due (il 62,14% per l’esattezza) si è recato ai seggi, nonostante questi siano rimasti aperti fino alle 23.00 di domenica.
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L’inviato da Roma, Nicola Agostinetti
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