Respinto l’appello del Cardinale George Pell
L'ex tesoriere del Vaticano, il Cardinale George Pell, resterà in carcere in Australia per almeno altri tre anni. Il suo appello contro la condanna per abusi sessuali nei confronti di due 13enni è stato infatti respinto.
Pell era stato condannato a sei anni di carcere lo scorso marzo, dopo essere stato ritenuto colpevole di aver abusato di due ragazzini quando era Arcivescovo di Melbbourne, negli anni ’90.
La Corte suprema australiana ha fatto sapere che il suo ricorso è stato respinto da due dei tre giudici. Secondo i termini della sua sentenza, avrà il diritto di chiedere la scarcerazione in caso di buona condotta nell’ottobre del 2022, quando avrà 81 anni.
Il Vaticano, ribadendo il proprio rispetto per le autorità giudiziarie australiane, come dichiarato il 26 febbraio in occasione del giudizio in primo grado, ha “preso atto” della decisione di respingere l’appello.
Lo ha dichiarato stamane il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. “In attesa di conoscere gli eventuali ulteriori sviluppi del procedimento giudiziario, ricorda che il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all’Alta Corte”, ha proseguito il portavoce vaticano.
Nell’occasione, ha aggiunto Bruni, “insieme alla Chiesa di Australia, la Santa Sede conferma la vicinanza alle vittime di abusi sessuali e l’impegno, attraverso le competenti autorità ecclesiastiche, a perseguire i membri del clero che ne siano responsabili”.
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