"Non abbiamo paura e non cederemo di fronte al terrorismo". Lo ha detto la premier britannica Theresa May all'indomani dell'attentato a Westminster che ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre 40 (di cui sette in condizioni critiche). L'autore, abbattuto dalle forze dell'ordine, era un cittadino britannico noto ai servizi segreti del Regno Unito. L'attacco è stato rivendicato dallo Stato islamico (ISIS).
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 23.03.2017)
Contenuto esterno
Nella capitale britannica continuano a ritmo serrato le indagini. Sette persone sono state arrestate: non avrebbero un ruolo diretto nell’attacco a Westminster, ma potrebbero far parte di una rete a cui apparteneva il terrorista.
Rivendicazione dell’ISIS
L’attentatore avrebbe agito da solo, “ispirato dal terrorismo internazionale”, ma per ora di ufficiale c’è ben poco. L’agenzia di propaganda dell’autoproclamato Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato l’attacco giovedì pomeriggio, indicando che l’autore era un suo “soldato” e che “l’operazione è stata effettuata in risposta all’appello di colpire i paesi della coalizione”.
“Sappiamo che la minaccia dal terrorismo islamista è molto reale”, aveva detto poco prima la premier Theresa May, “,a mentre la gente deve essere fortemente vigile allo stesso tempo non deve essere intimorita da questa minaccia. Non c’è ragione di temere che ci saranno nuovi attacchi”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Londra, quattro morti in attacco a Westminster
Questo contenuto è stato pubblicato al
Secondo una parziale ricostruzione, l’assalitore era a bordo di un veicolo 4×4, col quale è piombato sulla folla di pedoni e ciclisti sul ponte di Westminster. È poi sceso, armato di coltello, e ha tentato di fare irruzione nel complesso. Un agente di polizia, accoltellato apparentemente nel cortile del Parlamento, è morto per le ferite…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Alla stazione della metropolitana di Maalbeek è tornata la normalità. La vita continua, anche se il ricordo di quel 22 marzo di un anno fa è ancora molto vivo e le misure di sicurezza sono tuttora imponenti. Un anniversario che alcuni cercano di trasformare anche in un’occasione per conoscersi meglio e per riconciliarsi. L’orchestra nazionale…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per effetto dello stato d’emergenza instaurato dopo gli attentati del 13 novembre, il quartiere del Louvre è stato immediatamente transennato e il museo resta “chiuso fino a nuovo ordine”, annuncia il ministero dell’Interno. Circa 250 persone sono state confinate in una zona di sicurezza del museo. L’aggressore, secondo la ricostruzione del portavoce del sindacato SGP…
Questo contenuto è stato pubblicato al
I motivi dell’attacco terroristico non sono noti, ma il profilo del sospetto rende plausibile l’ipotesi della xenofobia o dell’islamofobia. In un primo tempo le forze dell’ordine avevano arrestato un secondo sospetto, un giovane marocchino. La polizia ha poi precisato che quest’ultimo è solo un testimone. In passato il centro islamico era già stato oggetto di…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.