È iniziata giovedì a Bruxelles una riunione sulla sicurezza aerea. L’incontro, voluto dalla Commissione europea, ha lo scopo di cercare nuove misure negli scali europei dopo gli attentati della scorsa settimana all’aeroporto di Zaventem.
Metal detector a tutte le entrate, squadre speciali pronte a entrare in azione e controlli sistematici. Potrebbe essere questo il futuro della sicurezza negli aeroporti europei. Un modello che gli esperti definiscono in “stile tel Aviv”: non a caso lo scalo della città israeliana è considerato il più sicuro al mondo.
Dopo l’esplosione nell’area check-in di Zaventem, gli esperti hanno deciso di anticipare la loro riunione ordinaria per rivalutare i controlli negli aeroporti.
Oggi, giovedì, il comitato valuterà pro e contro delle nuove misure di sicurezza, misure che stando alle prime stime faranno aumentare del 10% le tasse aeroportuali e lievitare i tempi d’attesa.
Ma le direttive che si decideranno a Bruxelles non saranno vincolanti: “A decidere” spiegano fonti UE, “saranno i singoli aeroporti”. Il problema infatti è che il costo delle nuove misure di sicurezza peserebbero troppo sugli scali più piccoli, obiettivi meno appetibili per i terroristi.
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