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“Nessun muro è così alto o largo che non possa essere abbattuto”

Il carro sopra la Porta di Brandenburgo e il cielo illuminato a festa sopra Berlino
Il carro sopra la Porta di Brandenburgo e il cielo illuminato a festa sopra Berlino. Keystone / Bernd Von Jutrczenka

Con un caleidoscopio di gesti simbolici e discorsi commemorativi, spettacolari installazioni e immagini storiche sui maxischermi, Berlino sta celebrando il trentennale della caduta del Muro.

La convinzione che l’anelito alla libertà sia in grado di abbattere, alla lunga, qualsiasi ostacolo. Il riconoscimento che, senza le pressioni dei Paesi dell’Est, la cortina di ferro non sarebbe potuta cadere solo con la spallata dei tedeschi orientali. E la constatazione che, dopo 30 anni, le disparità fra quelle che furono le due Germanie ancora alimentano frustrazione e odio, di estrema destra.

La giornata di celebrazioni per il trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino è stata, in parte, anche questo ma si è poi rilassata in una festa di piazza piena di luci e musica.

“Nessun muro che emargini esseri umani e limiti la libertà è così alto o largo da non poter essere abbattuto”, ha scandito la cancelliera Angela Merkel parlando al Memoriale del Muro e ricevendo una eco dall’altra parte dell’Oceano con il presidente americano Donald Trump che ha auspicato: “Il fato del muro di Berlino sia una lezione per i regimi e i governanti oppressivi ovunque: nessuna cortina di ferro può contenere la volontà di ferro di un popolo deciso ad essere libero”.

Del resto “troppe persone furono vittime della dittatura della SED”, il partito comunista della DDR, ha detto Merkel nella commemorazione mattutina, in cui il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha riconosciuto come “senza la voglia di libertà dei polacchi, degli ungheresi, dei cechi e degli slovacchi, la rivoluzione pacifica nell’Europa dell’Est e l’unità tedesca non sarebbero state possibili”.

Steinmeier e i capi di Stato di Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia hanno infilato una rosa ciascuno in una fessura orizzontale del Muro ancora conservato al Memoriale che sorge sulla Bernauer Strasse, la via delle finestre murate simbolo di drammi umani e divisione del mondo.

“Celebrare insieme il trentennale di questo momento che ha portato libertà significa rilanciare il processo europeo”, ha sottolineato da parte sua il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio a Berlino per partecipare alle celebrazioni, cogliendo l’occasione per un bilaterale con il collega Heiko Maas.

Il servizio del Tg sui festeggiamenti:

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Dal palco della festa di piazza organizzata dietro alla Porta di Brandeburgo, il colonnato simbolo di Berlino, Steinmeier ha avvertito che “i nuovi Muri nel nostro Paese li abbiamo costruiti noi stessi e solo noi stessi possiamo abbatterli”. Le divisioni fra le due parti della Germania sono create da “frustrazione, rabbia e odio”, ha notato con implicito riferimento alla propaganda di estrema destra dell’AfD che riscuote successi elettorali soprattutto all’est.

Ma, almeno la sera, le parole sono state sopraffatte dalle immagini di uno spettacolo connotato da un enorme schermo a forma di sfera – alto come le colonne della Porta di Brandeburgo, che con tutta la quadriga arriva a 31 metri – altri quattro megaschermi, due palchi e soprattutto un tripudio di luci colorate. Parte del pubblico è stato sovrastato da un tendone fluttuante lungo 150 metri e composto da centomila strisce di colori cangianti su cui 30’000 tedeschi hanno scritto speranze e messaggi.

Ma come stanno vivendo i berlinesi la commemeorazione? Ecco le considerazioni del nostro corrispondente:

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La Quinta di Beethoven con Barenboim

Lo spettacolo di musica, video, giochi di luci e racconti di testimoni ha avuto un momento alto con la quinta sinfonia di Beethoven eseguita dalla Staatskapelle Berlin diretta da Daniel Barenboim e accompagnata da immagini e filmati storici che hanno ripercorso la storia del Muro. Il programma ha incluso però anche tanta altra musica, tra cui quella di Westbam, uno dei dj techno e musicisti elettronici più famosi di Germania, introdotto da uno spettacolo di luci al laser.

Insomma, è una mega-festa sul cui sfondo resta comunque un sondaggio pubblicato proprio alla vigilia che conferma come quasi un tedesco orientale su due (il 46%) si senta ‘un cittadino di serie B’ ancora 30 anni dopo la caduta del Muro.

Un libro storico

Una pubblicazione illustra come 11 nazioni, fra cui la Svizzera, reagirono alla notizia della caduta del muro di Berlino. 

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