Continua a far discutere, in Austria, la quota massima di richieste d’asilo fissata dal governo. Le richieste che saranno accettate in un anno, 37 mila 500, sono infatti meno della metà di quelle registrate nel 2015.
Secondo la ministra dell’interno, è altamente probabile che questa quota venga raggiunta prima dell’estate. Una situazione che mette sotto pressione soprattutto la Germania, e rischia di far collassare tutto il sistema Schengen.
Regna la calma in questi giorni a Spielfeld. 200 migranti passano giornalmente il confine tra Slovenia e Austria. Niente a che vedere con quanto accadeva lo scorso autunno, quando erano in migliaia.
La quota massima fissata da Vienna renderà il paese meno attrattivo per i richiedenti l’asilo? Molti degli abitanti di Spielfeld ne dubitano: “Non funzionerà. La gente continuerà ad arrivare. Se alcuni restano qui, non si può fare niente”.
Con il ritorno della bella stagione il flusso di profughi tornerà a crescere, malgrado la decisione del governo. È quanto pensa anche il direttore locale di Caritas Franz Küberl: “Potrebbe significare che ci saranno più passatori, che il ruolo del passatore diventerà molto più attrattivo. E dunque che in Austria ci saranno più entrate illegali”.
Chi sceglierà la via legale potrebbe dover aspettare per mesi davanti a questa frontiera. Le organizzazioni di aiuto ai rifugiati temono una nuova Calais. Cosa succederà con le persone che non potranno entrare? “Non c’è ancora una decisione”, risponde Fritz Grundnig della Polizia regionale della Stiria, “spetta alla politica dare una risposta. Non posso rilasciare dichiarazioni in proposito”
Non è ancora chiaro dunque come sarà applicata la quota massima. Una misura annunciata a soli tre mesi dal voto per l’elezione del presidente austriaco, probabilmente non a caso. In questo modo la coalizione di governo potrebbe frenare l’avanzata dell’FPÖ, il partito della destra populista. Il partito che più ha tratto vantaggio, in termini di consenso, dalla crisi dei migranti.
La decisione dell’Austria ha acceso il dibattito politico anche in Svizzera, tra chi crede che Berna debba introdurre a sua volta una quota e chi ritiene che la Svizzera non debba cedere al panico e sia in grado di far fronte all’afflusso di migranti.
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