L’atletica russa è fuori dai Giochi olimpici di Rio: l’Associazione internazionale delle federazioni di atletica leggera IAAF ha deciso di non revocare la sospensione decisa lo scorso novembre in seguito a ripetuti casi di doping insabbiati e della corruzione dei dirigenti.
Mosca, è stato spiegato, non ha fatto abbastanza in questi mesi per riabilitarsi. Una posizione che ha subito provocato la reazione di sconcerto della Russia. Il Comitato olimpico potrebbe ora cercare di riammettere un ristretto numero di atleti puliti.
La decisione presa in questo albergo di Vienna [cfr. video] ha un sapore storico. Mai un’intera federazione era stata esclusa da un’Olimpiade per doping.
I membri della Federazione internazionale di atletica non hanno avuto dubbi, però: la sospensione pronunciata in novembre deve essere prolungata. La Russia non ha fatto abbastanza per cancellare il doping di Stato.
L’agenzia antidoping mondiale era già stata chiara nel suo rapporto della scorsa settimana. Negli ultimi mesi i servizi segreti russi hanno minacciato di espellere i nostri controllori e quasi mille test non hanno potuto essere compiuti.
La conferma della squalifica significa per gli atleti russi niente Europei di Amsterdam in luglio e niente Olimpiadi brasiliane in agosto. Fuori dai giochi dunque un paese in grado di conquistare 14 medaglie a Londra 2012, secondo solo agli Stati Uniti.
Ma una speranza per gli atleti puliti, al di sopra di ogni sospetto, c’è. Il Comitato olimpico potrebbe applicare un’eccezione per alcuni sportivi russi, cercando il compromesso con la federazione internazionale di atletica. Il CIO si riunisce la prossima settimana a Losanna.
Intanto, la saltatrice con l’asta Yelena Isinbayeva, due volte campionessa olimpica, che sperava di finire in bellezza la sua carriera a Rio de Janeiro, ha già annunciato che contro l’esclusione si batterà in tribunale.
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