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Carovana dei migranti, primi arrivi a Tijuana

Migranti di spalle e fitte colonne di cemento, in primo piano ma sfocati; si intravede (a fuoco) un militare armato oltre il mur
La presenza militare americana lungo il confine è stata rafforzata. Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved

Poco più di 300 migranti, avanguardia di un gruppo di migliaia di persone, sono giunti mercoledì sera a Tijuana, città del Messico alla frontiera con gli Stati Uniti. Determinati a chiedere asilo e cominciare una nuova vita, hanno trovato ad attenderli i soldati americani.

Sono perlopiù honduregni, ma anche guatemaltechi e salvadoregni. La metà di essi fa parte di una prima carovana partita un mese fa da San Pedro Sula, in Honduras, che conta ora circa 3’000 migranti.

I “pionieri” si sono staccati dal gruppo principale e hanno raggiunto il confine a bordo di alcuni autobus. “Siamo riusciti a trovare un passaggio ma molti altri che sono partiti con noi sono ancora in marcia, a migliaia di chilometri da qui”.

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Dopo aver percorso 2000 chilometri, a piedi ma anche con mezzi di trasporto di fortuna messi a disposizione da amministrazioni locali e privati cittadini, i migranti hanno raggiunto Guadalajara. Da lì si sono rimessi in movimento, hanno attraversato lo Stato di Nayarit e raggiunto quello di Sinaloa, lungo il Golfo di California.

Solo parte di essi sembra diretto a Tijuana, che è affollata; gli altri potrebbero dirigersi verso il Texas.

Le altre carovane

Un gruppo di 1’600 persone è arrivato a Città del Messico, dove ha ottenuto cibo e assistenza medica nella ‘Ciudad deportiva’ che già aveva accolto la prima carovana, mentre un terzo gruppo di 2’000 persone -formato prevalentemente da salvadoregni- raggiungerà la capitale verosimilmente giovedì o venerdì.

Le autorità segnalano inoltre una quarta e ultima carovana di 1’800 persone, divisa in due tronconi negli Stati di Oaxaca e Veracruz.

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