Trovato un altro difetto sul controverso 737 Max
L’agenzia federale dell’aviazione statunitense (FAA) ha reso noto di aver individuato un nuovo rischio “potenziale” sul velivolo 737 MAX della Boeing, per il quale è stata sospesa l’operatività a metà marzo dopo i due incidenti ravvicinati (29 ottobre 2018 in Indonesia e 10 marzo 2019 in Etiopia) che hanno causato la morte di 346 persone.
Il difetto, di cui non sono stati forniti i particolari, è stato scoperto la scorsa settimana da un pilota dell’ente regolatore americano nel corso di un test al simulatore che riproduce le condizioni reali di volo. L’agenzia americana ha quindi chiesto al costruttore di eliminare il difetto che inevitabilmente ritarderà il volo test necessario per la nuova certificazione di questo modello su cui la Boeing ha scommesso molto.
Da parte sua il costruttore aeronautico ha fatto sapere che l’Amministrazione federale per l’aviazione gli ha chiesto di risolvere “un problema specifico che il nuovo software del 737 Max, di cui si sta occupando da otto mesi, non prende in considerazione”. In ogni caso la casa di Chicago non sottoporrà il contestato modello a una nuova certificazione da parte delle autorità aeronautiche” fin tanto che non saranno soddisfatte tutte le esigenze per tornare a operare in tutta sicurezza”.
Secondo indiscrezioni gli esperti della FFA hanno avuto difficoltà a riprendere il controllo dell’aereo al simulatore dopo che era stato attivato il sistema anti-stallo MCAS, su cui erano già piovute critiche in seguito ai due citati incidenti.
Al momento non è possibile prevedere se la correzione del difetto potrà essere effettuata con un semplice aggiornamento del software o saranno necessari interventi più rilevanti. In quest’ultimo caso il 737 Max sarà costretto a restare a terra ancora per molte settimane.
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