Cassis: multilateralismo in crisi, ma importante
Il multilateralismo, seppure in crisi, resta per la Svizzera uno strumento importante. Così il consigliere federale Ignazio Cassis, che stila un bilancio positivo della sua prima visita a New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il ministro degli esteri elvetico non può dire che nell’incontro col suo omologo russo Sergej Lavrov si siano fatti passi avanti nella vicenda di spionaggio che sta incrinando i rapporti tra Svizzera e Russia.
Ha però spiegato, mercoledì alla stampa, che il soggiorno a New York gli ha permesso di conoscere l’Onu e il personale della Missione svizzera nella metropoli, nonché di farsi un’immagine dello stato in cui versa il multilateralismo.
Una certa stanchezza
Benché rimanga per la Svizzera uno strumento importante, il consigliere federale ha ravvisato nella collaborazione internazionale una certa stanchezza e inefficienza. Per questo il nostro Paese sosterrà gli sforzi di riforma portati avanti dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ha detto.
Ai microfoni della Radiotelevisione svizzera RSICollegamento esterno, al contempo, Cassis ha speso buone parole per lo stile di Trump: “costringe i Paesi a uscire da un certo conformismo e confrontarsi con idee diverse”.
Oltre che con Lavrov, a New York il ministro degli esteri svizzero ha intrattenuto colloqui bilaterali con gli omologhi di Algeria, Corea del Nord, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
Ha inoltre incontrato Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, e Johannes Hahn, Commissario Ue per la politica di vicinato e i negoziati per l’allargamento.
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