Jeremy Corbyn non perde tempo e all'indomani della conclusione del congresso laburista di Liverpool parte alla volta di Bruxelles per incontrare il capo negoziatore europeo Michel Barnier. Obiettivo: discutere delle condizioni per provare a superare "lo stallo" sulla Brexit nelle trattative fra l'Ue e il governo conservatore di Theresa May.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
La missione mira ad aprire un canale di dialogo più stretto. Ma anche a rendere chiaro a Barnier che l’opposizione laburista britannica considera “inaccettabile” un eventuale ‘no deal’, ossia un divorzio senza accordo. “Il tempo stringe”, ha detto Corbyn prima di partire con il suo ministro ombra per la Brexit, Keir Starmer. aggiungendo che “uscire dall’Ue senz’accordo significherebbe danneggiare l’occupazione e il livello di vita” di molti cittadini “sia nel Regno Unito sia nei Paesi dell’Ue”. “Per questo – ha rimarcato – intendo sollecitare Bruxelles a far tutto il possibile per scongiurare” un simile epilogo.
No deal, no Brexit
Chiudendo ieri il congresso di Liverpool, il leader laburista ha escluso un via libera in parlamento del suo partito (potenzialmente decisivo vista l’esiguità della maggioranza che sostiene May) sia a un ‘no deal’ sia a un accordo basato sulla piattaforma delineata dal governo Tory nella riunione di Chequers o, comunque, a una qualunque soluzione che non comprenda garanzie sulle tutele dei diritti dei lavoratori britannici, la permanenza di Londra in un’unione doganale con i 27 e confini senza barriere in Irlanda.
La minaccia di elezioni anticipae
Corbyn ha inoltre evocato, in caso di bocciatura parlamentare di May, la richiesta di elezioni anticipate immediate nel Regno come prima scelta, relegando di riserva quella d’un ipotetico referendum bis: citato solo implicitamente fra “tutte le altre opzioni” che il Labour s’impegna a “lasciare sul tavolo”.
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