Regno Unito, niente elezioni il 15 ottobre
I deputati britannici hanno inflitto una nuova sconfitta al premier Boris Johnson, rifiutando nuovamente di indire elezioni legislative anticipate. Questo è avvenuto prima della sospensione del Parlamento fino al 14 ottobre, due settimane prima della data prevista della Brexit.
Con solo 293 voti a favore di elezioni anticipate, la maggioranza di due terzi necessaria non è stata neppure sfiorata e per la seconda volta in cinque giorni la proposta di Johnson è stata bocciata. Quest’ultimo auspicava un ritorno alle urne il 15 ottobre.
Prima del voto in Parlamento il premier ha assicurato che la Brexit non sarà ancora una volta posticipata, nonostante una legge in questo senso votata dal Parlamento e entrata in vigore lunedì.
Essa obbliga il Primo ministro a domandare una proroga all’Ue se non si raggiungerà un accordo di uscita entro il 19 ottobre.
Non si sa come Johnson intenda ora agire. “Se volete ancora un ritardo, allora votate per delle elezioni generali!”, ha detto rivolgendosi al leader dell’opposizione Jeremy Corbyn. Quest’ultimo ha affermato di volere un’elezione ma anche di non voler far correre al paese il rischio di una Brexit senza accordo con l’UE.
La seduta di lunedì è stata l’ultima prima della controversa sospensione del Parlamento di cinque settimane decisa da Johnson. Una procedura normale per un nuovo governo ma che gli avversari di Joohnson, a causa della durata e della tempistica, ritengono sia stata decisa solo per impedire ai deputati di dibattere sul tema Brexit.
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