La stazione di Budapest è ancora inaccessibile ai migranti che vogliono partire verso Austria e Germania: lo scalo ferroviario è stato riaperto solo al traffico ordinario. Oltre alla stazione, l’Ungheria mantiene la linea dura anche al confine con la Serbia, dove gli arrivi sono continui e, solamente nella giornata di martedì, oltre 2000 persone sono riuscite ad entrare nel paese.
“Germania”, si sente gridare, ma chi è stato registrato in Ungheria lì deve restare: niente libera circolazione. Per questo la polizia blocca l’accesso alla stazione.
L’assedio è sempre più serrato, perché gli arrivi sono continui: se i binari del treno non riescono a portare in Germania, sono però la via da seguire per oltrepassare il confine tra Serbia e Ungheria.
Il viaggio di alcuni però finisce nel più drammatico dei modi: 11 migranti, probabilmente siriani, sono annegati dopo essere partiti dalla Turchia per dirigersi verso l’isola grecia di Kos e poi risalire lungo i Balcani.
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