Nell’attacco sferrato al Museo del Bardo a Tunisi mercoledì, nel quale sono morte 23 persone in maggioranza turisti europei, c’era anche un terzo terrorista, al quale le autorità stanno dando la caccia in tutto il paese. Lo ha reso noto il presidente tunisino, secondo il quale l’attentato ha evidenziato una serie di carenze sul fronte della sicurezza e dell’intelligence ma, ha assicurato: “Non saremo mai governati dalla sharia”.
Beji Caid Essebsi, si è recato domenica sul luogo dell’assalto, per deporre dei fiori in memoria delle vittime, che saranno ricordate anche il 29 marzo con una “marcia della solidarietà”.
L’inchiesta in corso sta dando i primi risultati. Stando alle prime indiscrezioni i due terroristi uccisi facevano parte di un gruppo tunisino, che avrebbe dichiarato recentemente fedeltà allo Stato islamico. Le indagini hanno portato anche al fermo e all’arresto di diverse persone, due delle quali trovate in possesso di “materiale compromettente”, e pertanto ritenute “vicine” a un gruppo estremista islamico, collegato in qualche modo all’attentato di mercoledì.
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