Caro Italo-Brasiliano ti scrivo (e chiedo il tuo voto)
Recapitata una finta lettera elettorale in stile da consolato agli italo-brasiliani di San Paolo.
In epoca di campagna elettorale, si sa, si ricevono un sacco di lettere cordiali da parte dei candidati in cerca di voto. Migliaia di italo-brasiliani residenti a San Paolo ne hanno ricevuta una che sembrava stampata direttamente dal consolato italiano della metropoli paulista e in cui si chiede il voto per i candidati del Psdb, il partito di centrodestra opposizione al governo di Dilma Roussef.
“Cari amici” è l’incipit della lettera bollata con una fantomatica sigla “Passione Italia” e la presentazione di José Serra, importante politico brasiliano, ex ministro della salute, oggi candidato al Senato. “Serra – la missiva continua poi in portoghese – è stato un grande ministro, un ottimo sindaco di San Paolo, farò molto bene al Senato e non si è mai scordato delle sue origini italiane.
Quando è stato in esilio durante la dittatura ha usato il suo passaporto italiano, è figlio di calabresi e farà di tutto per difendere la nostra comunità e ottenere il diritto di voto per gli stranieri con più di cinque anni di residenza nel paese” . La lettera, che invita a votare anche per il candidato alla presidenza del Psdb Aecio Neves, viene firmata dall’ambasciatore (scritto in italiano) Andrea Matarazzo e dalla deputata Renata Bueno, italo-brasiliana eletta a Roma nella circoscrizione per gli italiani all’estero.
La finta lettera inviata agli italo-brasiliani di San Paolo – Clicca per ingrandire
Andrea Matarazzo non è un diplomatico italiano, ma un politico brasiliano che fu nominato negli anni Novanta ambasciatore a Roma dall’allora presidente Fernando Cardoso a Roma. Una carica politica a tempo la sua (durò solo due anni) e non da carriera diplomatica, cosa che gli proibirebbe in Brasile di usare il termine di ambasciatore.
Sebbene il consolato italiano non c’entri nulla, è evidente l’intento di confondere le acque, di far passare la lettera come una comunicazione ufficiale delle autorità consolare per guadagnare voti fra i discendenti di italiani e i brasiliani con il doppio passaporto. Qualcuno, poi, ha avuto accesso alla banca dati del consolato per ottenere l’indirizzo degli italiani residenti a San Paolo.
La Farnesina, per ora, non si è pronunciata sull’accaduto. In tempo di campagna elettorale sembra proprio che, per dirla alla brasiliana, tudo vale, ogni mezzo è lecito per raccogliere consensi.
Emiliano Guanella
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