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Charlie un anno dopo

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In edicola il numero commemorativo del giornale satirico francese, la cui redazione fu massacrata il 7 gennaio 2015 dai terroristi islamici Said e Cherif Kouachi

Uno spot per le libertà d’espressione commissionato dal Ministero della cultura e realizzato dal regista Radu Mihaileanu è stato diffuso mercoledì sera sulle reti televisive e nei cinema francesi a un anno dall’attacco alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e a un supermercato di prodotti kosher, in cui morirono 12 persone fra cui diversi vignettisti (Cabu, Wolinski, Tignous, Honoré e Charb). Vi si vedono i disegni di bambini ed adolescenti, senza parola fino a quando alla fine la voce di un bimbo dice: “adoro disegnare e continuerò a farlo”.

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L’anniversario cade oggi, giovedì, e non sono previste cerimonia ufficiali. Solo un discorso del presidente François Hollande che ha auspicato che i servizi di sicurezza della nazione, dalla polizia all’esercito, lavorino in “perfetta coordinazione” per combattere il terrorismo. Nei giorni scorsi l’inquilino dell’Eliseo aveva svelato una targa commemorativaCollegamento esterno sul palazzo dove aveva sede la redazione, e domenica un momento di raccoglimento in Place de la République.

Charlie Hebdo intanto continua sull’onda del suo successo: dalle 30’000 copie di prima dell’attentato, si è passati a 100’000, ma ne sono state stampate un milione per il numero commemorativoCollegamento esterno che non ha mancato di suscitare polemiche per ilDio raffigurato in copertina e indicato come l’assassino ancora latitanteCollegamento esterno. Sono arrivate le critiche fra gli altri, dell’Osservatore romano, ma anche Alain Juppé, che aspira all’Eliseo, ha fatto capire di non gradire. “Je ne suis pas toujours Charlie”, ha affermato.

pon/AFP/ANSA

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Alcune persone accendono candele sotto la targa con i nomi degli uccisi, davanti al palazzo dove aveva sede la redazione keystone

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