La disputa dei dazi tra Cina e USA si fa più accesa
Dalle Harley-Davidson alla soia passando dalle macchine per la mungitura. Da giovedì i dazi doganali che si infliggono a vicenda Cina e Stati Uniti interessano 100 miliardi di dollari di beni commerciali, e l'escalation sembra non finirà presto.
Dalla notte tra mercoledì e giovedì Washington impone dei dazi doganali del 25% su un migliaio di prodotti cinesi la cui importazione negli Stati Uniti rappresenta un valore totale di 50 miliardi di dollari. E Pechino ha fatto lo stesso, raggiungendo la stessa cifra sui beni statunitensi importati in Cina.
Dai computer alle incubatrici
L’amministrazione Trump ha preso di mira in particolare quei prodotti che avrebbero beneficiato di “pratiche commerciali sleali”, come il trasferimento forzato di tecnologie o le violazioni della proprietà intellettuale. Computer, componenti elettroniche sono tra i prodotti più toccati dalla misura.
Ma nella “lista nera” americana sono finiti anche merci come elicotteri, mungitrici, incubatrici per pollame, componenti per forni a microonde, pezzi per reattori nucleari, telescopi e locomotive.
Da parte cinese sono interessati dai dazi 650 prodotti americani. Particolarmente colpiti sono la produzione agricola, i derivati del petrolio e i prodotti chimici.
I dazi con l’impatto maggiore sono quelli sulla soia. Lo scorso anno un terzo della produzione statunitense è stata destinata al mercato cinese.
La Cina ha tassato inoltre le automobili, i veicoli ibridi, il caviale, il bourbon, il succo d’arancia e le motociclette, tra cui la marca emblema degli USA, la Harley Davidson.
Solo l’inizio
Ma la disputa doganale sembra essere solo agli inizi. I servizi commerciali americani stanno lavorando a un’ulteriore estensione del rincaro per altri 200 miliardi di dollari di beni di provenienza cinese.
Questi dazi dovrebbero entrare in vigore nei mesi a venire, se non verrà raggiunta un’intesa. E siccome la Cina ha già annunciato che farà altrettanto, il presidente Trump ha minacciato che le tasse verranno imposte sulla totalità dei 500 miliardi di dollari di mercanzia che gli Stati Uniti importano dal Paese di Mezzo.
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