La televisione svizzera per l’Italia

Un super-ministro tra le proposte per l’Eurozona

Rafforzare la zona euro, dotandola di un governo economico autonomo: è una delle proposte della Commissione europea, che ha pubblicato mercoledì la sua relazione sul futuro dell’unione monetaria.

Contenuto esterno

Maastricht, 1993. I leader dei dodici paesi che formavano allora la Comunità economica europea, decidono di creare l’Unione e darle una moneta unica. Tra loro, anche un giovane Jean-Claude Juncker, oggi presidente della Commissione. Dopo anni di burrasca, e una crisi del debito, quella creazione ha superato le tempeste ma rimane fragile.

“Alcuni economisti pensano che le divergenze siano tali che l’Eurozona non può restare unita”, osserva il commissario Ue all’economia Pierre Moscovici. “Noi diciamo che abbiamo bisogno di una moneta unica, ma per farlo ci vuole una riduzione delle divergenze.”

Il super-ministro

Tra le idee concrete, c’è la creazione di un Tesoro europeo, con un ministro che gestirebbe risorse proprie e risponderebbe al Parlamento europeo ristretto ai membri della zona euro.

L’idea degli eurobond -che piace ai paesi indebitati, ma non alla Germania- non è invece sul tavolo, se non con un surrogato che -è stato precisato- non potrà servire a mettere in comune i debiti nazionali.

Contenuto esterno

Il dibattito è aperto, ora che l’avanzata dei partiti euroscettici nei paesi membri è stata ridimensionata.

“È il momento di passare all’offensiva”, sottolinea Moscovici. “Senza pensare che una rondine fa primavera, c’è una finestra di opportunità per un approccio più ambizioso”.

L’incognita è ora l’Italia

L’incognita maggiore -commenta il corrispondente da Bruxelles della Radiotelevisione svizzera RSI- sembra essere a questo punto l’Italia, “il terzo grande Paese del club, fanalino di coda nella crescita e testa di serie per il debito, dove alle probabili elezioni d’autunno si presentano con ottime possibilità forze politiche anti-euro come la Lega o i Cinquestelle. È verso Roma che gli occhi saranno puntati, nei mesi a venire.”

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR