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Putin da indipendente alle presidenziali 2018

Il presidente russo Vladimir Putin si è presentato giovedì davanti a 1640 giornalisti per la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Ha elencato i suoi successi politici, annunciato che si candiderà alle presidenziali del 2018 e definito il Russiagate una montatura dell’opposizione americana.

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Alle prossime elezioni, correrà da indipendente: “Conto di avere il sostegno di tutte quelle forze politiche che hanno a cuore lo sviluppo del nostro paese”, ha detto Putin, “e naturalmente anche del popolo russo.” 

Opposizione “senza un’agenda reale”

“Credo che in politica, come in economia, serva un’atmosfera competitiva e farò di tutto per garantirla”, ha assicurato il presidente. “Ma se mi si chiede perché in Russia non c’è un’opposizione vera, che possa rappresentare un’alternativa credibile, la risposta è che non sta a me crearla”, ha aggiunto.

Agli oppositori politici, che accusa di limitarsi a “gridare in piazza” senza un’agenda reale, ha chiesto “proposte per migliorare la situazione”.

L’affondo della sfidante Sobchak

La principale sfidante di Putin alle presidenziali, la giornalista tv Ksenia Sobchak, era presente in sala, un grande auditorium nel centro di Mosca.

“Perché il Cremlino ha così tanta paura della competizione?”, gli si è rivolta senza mezzi termini, denunciando che all’oppositore Alexiei Navalni non è stato permesso di candidarsi e che “le persone sanno bene che essere leader dell’opposizione significa essere uccisi o incarcerati”.

Lontani “i terribili anni Novanta”

Il dialogo con la platea era cominciato con i temi più sentiti dai russi, come lo sviluppo delle infrastrutture, la sanità, l’istruzione, il lavoro e i salari.

Putin ha illustrato dati macroeconomici che mostrano la crescita e l’uscita dalla recessione, e ricordando i fattori freno come il brusco calo dei prezzi dell’energia e le sanzioni internazionali.

Secondo il presidente, dal 2000 il Pil della Russia è cresciuto del 75% e la produzione industriale del 70%. Il 2000 è l’anno in cui è salito al potere.

Trump “vorrebbe, ma non può fare”

Sul Russiagate, Putin risponde: “I contatti tra il governo russo e Donald Trump sono stati inventati dall’opposizione USA per dipingerlo come un presidente illegittimo. Ma così si danneggiano gli Stati Uniti e si limita l’azione del presidente non rispettando gli elettori”.

Tra le cose che Trump “vorrebbe fare, ma non può fare”, c’è “migliorare i rapporti con la Russia”, ha aggiunto, sottolineando che non sta a lui valutare il lavoro del suo omologo statunitense, ma vede “che i mercati crescono, significa che hanno fiducia in lui”.

3 ore e 49 minuti

Quella di giovedì, durata poco meno di 4 ore, è la tredicesima conferenza stampa di fine anno di Vladimir Putin. La prima, del 2001, contava circa 400 cronisti accreditati. Quella del 2008 è ricordata come la più lunga: 4 ore e 40.

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