Nagorno-Karabakh, accuse reciproche di violazione della tregua
Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di violazioni del cessate il fuoco che doveva entrare in vigore a mezzogiorno ora locale (10:00 ora svizzera). La tregua, negoziata sotto l'egida di Mosca, avrebbe dovuto permettere lo scambio di prigionieri di guerra e delle salme degli uccisi.
Dopo una mattinata di scontri, sabato la calma è regnata solo per un breve momento nel Nagorno-Karabakh all’ora stabilita per l’inizio del cessate il fuoco. Poco dopo le due parti hanno denunciato delle violazioni.
“L’Armenia sta violando in modo flagrante il cessate il fuoco e tenta degli attacchi verso Fizuli-Jebrail e Agdam-Terter”, ha scritto il ministero della difesa azero.
“Le forze dell’Azerbaigian hanno lanciato un attacco alle 12:05”, ossia cinque minuti dall’entrata in vigore della tregua, ha dichiarato invece quello armeno.
A Stepanakert, le sirene che hanno suonato la maggior parte della mattina hanno taciuto solo brevemente alle 12:00.
10 ore di negoziati
I rispettivi ministeri degli esteri, tramite mediazione russa, erano riusciti ad accordarsi su un cessate il fuoco dopo dei negoziati durati più di 10 ore e conclusisi nella notte tra venerdì e sabato.
Azerbaigian e Armenia si sono anche impegnati “in sostanziali negoziati per arrivare rapidamente a una soluzione pacifica” del conflitto con la mediazione dei tre copresidenti (Francia, Russia e Stati Uniti) del gruppo di Minsk dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ha precisato Mosca.
A livello internazionale, il conflitto nel Nagorno-Karabakh preoccupa per le sue implicazioni, poiché entrano in gioco al contempo gli interessi di Russia, Turchia, dell’Iran e dei Paesi occidentali. Tanto più che Ankara incoraggia Baku all’offensiva mentre Mosca è legata a Erevan da un trattato militare.
Dal 27 settembre, il conflitto che oppone separatisti armeni dell’autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh alle forze azere ha fatto 450 morti confermati, tra cui 23 civili armeni e 21 azeri. Ma il bilancio reale potrebbe essere molto più pesante.
Una prima guerra tra il 1988 e il 1994 aveva provocato 30’000 morti e costretto alla fuga centinaia di migliaia di persone.
La cronaca della giornata nel servizio del Telegiornale:
tvsvizzera.it/Zz/afp con RSI (TG del 10.10.2020)
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.