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Brexit, May: “avremo l’accordo ma pronti a tutto”

I negoziati sulla Brexit sono "frustranti" ma "sono sicura che troveremo un accordo", per quanto il governo si stia preparando a "ogni evenienza". Lo ha detto la premier britannica Theresa May alla conferenza annuale Tory a Manchester, in un discorso nel quale ha inoltre evocato un'idea di conservatorismo sociale e che ha incassato gli elogi di Boris Johnson, potenziale rivale numero uno per la leadership del partito.

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Rinnovare il “sogno britannico”, di un Regno Unito più equo e con più “opportunità per tutti”. Di questo ha parlato Theresa May, in un intervento dai toni più personali del solito, nel quale ha ammesso di non suscitare facilmente emozioni e ha evocato la sua storia familiare, a partire da “una nonna cameriera” tra i cui discendenti ci sono ora “tre professori e un primo ministro”.

Pur difendendo i risultati dei governi conservatori -attribuendo loro il merito di aver rimesso sotto controllo i conti pubblici e ottenuto risultati sul fronte dell’occupazione e dei salari minimi- May riconosce il periodo difficile.

Assunzione di responsabilità, appello all’unità

Sullo sfondo, i negoziati sulla Brexit -per i quali il governo di sta preparando a “ogni evenienza”- e la sua leadership messa in discussione dopo le elezioni di giugno, quando in una campagna condotta in modo “troppo presidenziale” non è riuscita a evitare che i Conservatori fossero considerati “il partito della continuità” mentre ”gli elettori chiedevano cambiamento”.

“Non mi ritiro di fronte alle difficoltà”, ha detto dopo essersi scusata e prima di rivolgere un appello al partito “della meritocrazia” -così ha definito i Tories- a mettere da parte le rivalità interne.

Sì al libero mercato, “no a Corbyn”

Il libero mercato va difeso “con tutte le nostre forze”, ha spiegato la leader conservatrice, ricordando il ruolo di un capitalismo “regolato” nella “diffusione della libertà”; capitalismo che considera resta il più grande motore del progresso umano.

May ha attaccato il leader laburista Jeremy Corbyn bollandolo come “uomo del passato” e che semina divisioni. “No a Corbyn”, ha tuonato, accusandolo di non aver fatto nulla contro “l’antisemitismo, la misoginia e l’odio che circolano liberamente nel suo partito”, riferendosi a recenti polemiche nel Labour.

Un piano per gli alloggi

La premier ha inoltre annunciato un piano da 2 miliardi di sterline per finanziare alloggi a prezzi sostenibile nel Regno Unito, in favore delle molte persone che non riescono più a comprare casa, per continui rincari nel mercato immobiliare.

Lo stanziamento si aggiunge 10 miliardi già promessi dal governo conservatore per la costruzione di nuove case popolari.

Johnson: “Un discorso brillante”

Tra i primi a complimentarsi con Theresa May per il discorso -portato a termine tra raffreddore, attacchi di tosse e un’azione di disturbo del comico Lee Nelson- spicca Boris Johnson, considerato il potenziale rivale numero uno per la leadership.

“È stato un discorso brillante”, ha commentato il ministro degli Esteri, elogiando la premier quale fonte di “ispirazione” per i Conservatori. “La cosa più importante”, ha concluso, “è che abbia indicato una visione su come rinnovare il British Dream”.

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