È scontro tra Stati Uniti e Russia, alleata del governo siriano, sull’attacco chimico di martedì a Idlib. Donald Trump, mercoledì, ha dichiarato che la sua posizione è totalmente cambiata, mentre l’ambasciatrice statunitense all’Onu minaccia provvedimenti unilaterali.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG 12.30 del 06.04.2017)
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Nikki Haley apre il suo intervento al Consiglio di sicurezza mostrando due foto di bambini siriani uccisi dalle armi chimiche. La riunione è stata convocata d’urgenza nella speranza –finora delusa- di votare una risoluzione proposta da Parigi, Londra e Washington a favore di un’inchiesta dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche.
“Se le Nazioni Unite falliscono costantemente nella loro missione di azione collettiva”, ha detto l’ambasciatrice americana, “arriva un momento nella vita di ogni Stato in cui si è obbligati ad agire da soli”.
Washington minaccia quindi azioni unilaterali e critica Mosca per non aver saputo o voluto usare le proprie influenze sul regime siriano per impedire quanto accaduto.
Dal canto suo, la Russia giudica inutile qualsiasi nuova risoluzione e dell’immobilismo delle Nazioni Unite dà un’altra spiegazione.
“È l’ossessione verso un cambiamento di regime in Siria a ostacolare i lavori del Consiglio di sicurezza”, ha sostenuto l’ambasciatore russo Vladimir Safronkov. “State cercando di usare l’Onu per dare legittimità a piani illegittimi”.
Sul futuro di Bashar Al Assad, Donald Trump non ha replicato, ma ha fatto capire che l’attacco avrà le sue conseguenze.
“La mia attitudine nei confronti della Siria e di Assad è appena cambiata. Nelle ultime settimane, ci sono stati altri attacchi con gas. Ma questo è di un livello totalmente differente.”
Il presidente americano non ha però detto cosa intende fare. Non si sa se queste dichiarazioni si tradurranno in azioni militari o perlomeno nella fine del disimpegno americano in Siria.
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