Contro l’immigrazione di massa
Confronto tra Sergio Savoia (Verdi) e Marco Romano (PPD) sull'iniziativa dell'UDC
Gli stranieri che ogni anni vengono a vivere e lavorare in Svizzera – circa 80mila – sarebbero troppi. Contro questa cosiddetta “immigrazione di massa” è stata lanciata un’iniziativa popolare sulla quale i cittadini svizzeri sono chiamati ad esprimersi il 9 febbraio. In generale, l’iniziativa chiede che sia direttamente la Confederazione a gestire tutta l’immigrazione e limitare con contingenti annuali il rilascio di permessi di dimora agli stranieri. Queste restrizioni riguarderebbero tutte le categorie di stranieri, dai richiedenti l’asilo ai frontalieri, dai lavoratori stranieri ai loro congiunti. Inoltre si chiede ai datori di lavoro di dare la preferenza ai cittadini svizzeri.
Gli argomenti a favore dell’iniziativa
Dal 2007 il numero di lavoratori stranieri che entrano in Svizzara ogni anno si attesta attorno alle 80mila unità. Di conseguenza – per gli iniziativisti – aumenta la disoccupazione, le strade sono congestionate, aumentano i prezzi dei terreni e degli affitti. Aumenta però anche la pressione sui salari, la criminalità e gli abusi in materia d’asilo. In generale l’immigrazione non controllata rappresenta una minaccia per la libertà, la sicurezza e il benessere dei cittadini svizzeri.
Gli argomenti contro l’iniziativa
L’immigrazione ha contribuito in misura considerevole al benessere della Svizzera. L’introduzione di tetti massimi violerebbe inoltre il principio della libera circolazione delle persone e potrebbe segnare di conseguenza la fine degli accordi bilaterali conclusi con l’Unione europea nel quadre dei Bilaterli I. L’economia svizzera poi necessita di lavoratori stranieri. Per il governo federale infatti, l’economia elvetica occupa oggi una posizione di spicco a livello internazionale anche grazie alla libera circolazione delle persone. I lavoratori stranieri contribuiscono in misura significativa alla crescita economia del paese.
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