Stati Uniti primi per numero di casi
Gli Stati Uniti sono ora il primo Paese per numero di casi di coronavirus: se ne contano oltre 85'000, ovvero più che in Cina e in Italia. Di oltre 1'200 decessi in tutti gli USA, 237 sono stati registrati nella sola giornata di giovedì, riferisce il New York Times. Mai così tanti dall'inizio dell'epidemia.
“Ho appena concluso un’ottima conversazione con il presidente Xi della Cina”, ha twittato il presidente USA Donald Trump, che riferisce di aver discusso nel dettaglio dell’epidemia “che sta devastando gran parte del pianeta” col suo omologo” [leggiCollegamento esterno]. “La Cina ha molta esperienza e ha sviluppato una forte conoscenza del virus”, aggiunge. “Stiamo lavorando a stretto contatto insieme. Molto rispetto!”.
Da parte sua il presidente cinese Xi Jinping, nella telefonata avuta con Trump, ha espresso l’auspicio che Washington prenda “azioni reali” per migliorare i rapporti bilaterali, secondo quanto riferito dalla tv statale Cctv. Le relazioni tra Stati Uniti e Cina, ha aggiunto Xi, “sono arrivate a una congiuntura importante”.
NY la più colpita
Mentre suggerisce che si individuino le aree del Paese meno colpite dal virus, dove si possano riprendere il prima possibile le normali abitudini, Donald Trump ha annunciato che sabato una nave ospedale militare sarà dispiegata nella baia di New York.
La Usms Comfort, che attraccherà tre settimane prima del previsto, avrà il compito di sgravare gli ospedali della Grande Mela che stanno registrando un’affluenza record a causa dell’epidemia di coronavirus.
Dagli aggiornamenti in diretta delle tv locali, si desume che la curva dei contagi è bel lungi dall’aver raggiunto il suo picco. “Forse a settembre”, azzarda il sindaco della Città Bill de Blasio, che stima che metà della popolazione della metropoli, quasi 4 milioni di persone, sarà colpita dal coronavirus. Il governatore Andrew Cuomo parla di 38’000 casi e 385 decessi nell’intero Stato di New York. Medici e infermieri, riferisce, descrivono “una situazione apocalittica”.
Piano di rilancio
Intanto, mercoledì, il Senato USA ha approvato con voto unanime il pacchetto di aiuti all’economia più imponente della loro storia: oltre 2’000 miliardi di dollari. Misure urgenti, in un Paese dove le persone che chiedono un sussidio di disoccupazione sono passate da 200’000 a 3,3 milioni in venti giorni.
L’entità degli aiuti è raddoppiata in una settimana ed è tre volte quella varata undici anni fa per uscire dalla crisi finanziaria, ma quel che conta, spiega l’economista ex dipendente della Federal Reserve Bank Thomas Hoenig, è la velocità dell’intervento.
Il pacchetto prevede anche versamenti diretti a singoli e famiglie per 290 miliardi: 1’200 dollari a testa.
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