Obbligo di quarantena in Svizzera, un po’ di confusione negli aeroporti
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Sono 29 i Paesi che la Svizzera considera ancora ad alto rischio di contagio a causa della pandemia di coronavirus. I viaggiatori in arrivo nella Confederazione da questi Stati devono sottoporsi a un auto-isolamento di 10 giorni. Ma molti non ne sono a conoscenza. L’esempio di Zurigo Kloten nel servizio della Radiotelevisione svizzera.
Tra i 29 paesi figurano in particolare gli Stati Uniti, la Sviezia, la Russia, la Serbia, Israele e diverse nazioni latinoamericane, tra cui il Brasile.
Lunedì mattina la Radiotelevisione svizzera si è recata all’aeroporto di Zurigo Kloten per verificare se i passeggeri provenienti da queste destinazioni sono a conoscenza delle misure di auto-isolamento.
L’ordinanza federale Covid-19 prevede che le persone, che nelle due settimane precedenti l’entrata in Svizzera si siano recate in una di queste regioni, notifichino il loro arrivo alle autorità cantonali competenti e si rechino direttamente al loro domicilio o in un altro alloggio idoneo dove “dovranno soggiornare ininterrottamente per dieci giorni”.
Molti degli interessati a Kloten non ne erano tuttavia al corrente e altri non sapevano a chi e come avrebbero dovuto annunciarsi.
La compagnia Swiss si difende, i passeggeri – dice – vengono informati all’imbarco o sul sito internet. A Ginevra, il cantone ha attivato una specifica hotline. Ma il medico cantonale aggiunto ammette che le autorità non sono in gradi di controllare se i viaggiatori in arrivo si annunciano o meno.
Chi dovesse essere individuato in violazione della quarantena, tuttavia, rischia una denuncia e una multa fino a 5’000 franchi.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
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