Spagna, Mariano Rajoy verso la sfiducia
In Spagna, il premier Mariano Rajoy sarà verosimilmente sfiduciato dal Congresso venerdì. L'appoggio del partito nazionalista basco, annunciato giovedì, dovrebbe far ottenere alla mozione i 176 voti (su 350) necessari.
Presentata dal leader socialista Pedro Sánchez, la mozione di sfiducia segue la condanna la settimana scorsa, nell’ambito di un lungo processo per corruzione noto come caso Gürtel, di una decina di ex funzionari del Partido popular di Rajoy, giudicati colpevoli di gestire fondi neri.
Alcuni analisti ipotizzano che Rajoy possa dimettersi prima del voto, per evitare che la carica di primo ministro sia automaticamente rilevata da Sánchez. Fonti vicine alla presidenza del governo smentiscono che il premier abbia tale intenzione.
Nazionalisti baschi ago della bilancia
I 5 ‘sì’ alla mozione del PNV si aggiungono alle intenzioni di voto del PSOE (85), Podemos (71) con i loro alleati, nazionalisti catalani (ERC e PDeCAT, 17) e separatisti baschi di Bildu (2).
Informato del superamento della soglia di 175 voti, Mariano Rajoy non è tornato nell’aula del Congresso dei deputati per la seduta di giovedì pomeriggio.
“Si dimetta signor Rajoy, la sua permanenza alla guida del governo è dannosa per il nostro paese e un peso per il suo partito”, gli si è rivolto Sánchez. “Il suo tempo è finito”, ha aggiunto, “il Paese non ne può più del serial di corruzione che segna un’epoca sulla quale occorre voltar pagina”.
“Ci sono stati corrotti nel Partido Popular, è vero, ma il Pp non è un partito corrotto”, si è difeso il premier nel dibattito, affermando che “la corruzione è da tutte le parti” e ricordando varie cause aperte contro lo stesso Psoe.
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