Mentre nella penisola si celebra il primo anniversario dell'annessione, a Berlino la cancelliera Merkel incontra Poroshenko e rinnova il proprio sostegno all'Ucraina
Giorno di festeggiamenti in Crimea, che ha celebrato il primo anniversario della sua annessione alla Russia. Un momento cruciale della crisi ucraina che ancora non si è risolta. Intanto, emergono dettagli su quei giorni che hanno deteriorato profondamente i rapporti tra Russia e Occidente.
L’anniversario dell’annessione della Crimea è stato al centro dell’incontro tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente ucraino Petro Poroshenko.
È stata l’occasione, per la Germania, di rinnovare il proprio sostegno all’Ucraina e, per Poroshenko, di chiedere che le sanzioni contro la Russia siano prolungate fino alla fine dell’anno.
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Ha 50 anni, è partito dal Piemonte un anno fa per combattere i separatisti filorussi. Ora è tornato in Italia e, insieme a molti svizzeri e stranieri, organizza gli aiuti per i soldati al fronte.
Nell'est dell'Ucraina lo chiamano "Don". È il nome di battaglia di un italiano che ha deciso di combattere nel battaglione Azov, contro i separatisti filorussi. A Kiev ci è arrivato quando stava montando la protesta a Maidan e da allora ha deciso di arruolarsi imbracciando armi e vestendo la mimetica. In Italia era militante nell'estrema destra: "In Ucraina ho combattuto per un'ideale e per lealtà nei confronti dei miei camerati", spiega ora che è tornato in Piemonte dalla sua famiglia.
Nel Donbas gli stranieri stanno giocando un ruolo fondamentale: moltissimi sono al fronte a combattere e altrettanti dai loro Paesi si sono organizzati in reti d'aiuto per spedire cibo, soldi e attrezzatura militare. "Noi di destra siamo riuniti nella Misantropic Division alla quale appartengono anche molti svizzeri. E' solo un altro modo per combattere la guerra nell'est".
Ilaria Morani
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