Omicidio del reporter, dimissioni del premier Robert Fico
Il presidente della Slovacchia Andrej Kiska ha accettato giovedì le dimissioni offerte il giorno prima dal premier Robert Fico. Il paese è stato investito da una crisi politica in seguito all'uccisione in febbraio del giornalista Jan Kuciac, che stava indagando sui legami della 'ndrangheta con il governo slovacco.
Fico aveva offerto le dimissioni a condizione che il suo partito, lo Smer, possa scegliere il suo successore. Nel suo discorso di mercoledì, il premier ha denunciato una campagna in corso mirata a destabilizzare la Slovacchia, presentata sui media internazionali come “il buco nero dell’Europa”. Quindi farà un passo indietro.
“Ma voglio che l’attuale coalizione governativa continui a rispettare il mandato ricevuto dagli elettori”, ha aggiunto, condizionando le sue dimissioni al rispetto dell’attuale maggioranza da parte di Kiska e al diritto del suo partito (lo Smer, democratici sociali), vincitore delle elezioni parlamentari del 2016, a nominare il nuovo premier.
Nelle prossime sarà ad assumere la guida del governo sarà il vicepremier Peter Pellegrini.
Quest’ultimo ha presentato al capo dello Stato la lista di 79 deputati disposti a dare fiducia al suo Esecutivo. “Autorizzerò Pellegrini a formare il nuovo governo dopo aver ricevuto le dimissioni del premier Robert Fico”, ha detto Kiska.
Nei giorni scorsi, con il montare delle polemiche, si era dimesso anche Robert Kalinak, ministro dell’Interno e braccio destro di Fico. Migliaia di persone si sono riversate in piazza a Bratislava e in altre città del paese per chiedere la testa del premier, accusato nell’inchiesta che stava conducendo Kuciak – pubblicata dopo la sua morte – di avere legami oscuri con la ‘ndrangheta calabrese.
Il primo marzo, per l’omicidio del reporter, erano stati arrestati sette italiani, alcuni appartenenti alla famiglia Vadalà, rilasciati due giorni dopo per insufficienza di prove. Ieri Antonino Vadalà è finito di nuovo in manette su mandato della procura di Venezia nell’ambito di un’indagine per traffico internazionale di stupefacenti.
Il 53enne Fico, a capo del governo dal 2006, con il suo stile e le sue opinioni ha sempre diviso l’opinione pubblica slovacca. I suoi sostenitori ne apprezzano l’impegno sociale e la disponibilità ad ascoltare la gente comune, mentre i critici lo dipingono come un populista con tendenze autoritarie. Dopo l’omicidio del giornalista, la popolarità di Fico è nettamente calata, dal 25,5% dei consensi di gennaio a poco più del 20%. La coalizione tripartita formata dallo Smer, dai nazionalisti slovacchi (Sns) e dal partito della minoranza magiara (Most-Hid) ha in Parlamento 78 seggi sui 150 totali.
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