Nella notte tra lunedì e martedì nello Yemen è entrata in vigore una tregua. La speranza è ora che possano arrivare gli aiuti umanitari.
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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 18.11.2018)
Cibo, medicine, acqua potabile… nello Yemen manca tutto. Il conflitto, scoppiato nel 2014, ha provocato la peggiore crisi umanitaria nel mondo, secondo le Nazioni Unite.
Un lumicino di speranza si è acceso qualche giorno fa, quando in Svezia gli esponenti del Governo, appoggiato dall’Arabia Saudita, e gli insorti Huthi, considerati vicini all’Iran, hanno siglato una tregua sotto l’egida dell’Onu.
Entrate in vigore alla mezzanotte di lunedì, il cessate il fuoco sembra per il momento reggere, anche se nella città portuale di Hudayda, principale porta d’entrata per gli aiuti umanitari, sono stati segnalati alcuni scambi di arma da fuoco.
La Radiotelevisione svizzera si è recata sul posto per documentare da vicino la tragedia yemenita:
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Il conflitto nel paese della penisola arabica ha fatto finora più di due milioni di sfollati interni e diverse centinaia di migliaia di rifugiati internazionali. Circa 40’000 di loro hanno trovato rifugio a Gibuti, di fronte alla costa yemenita. Oggi nel paese incastonato tra Somalia, Etiopia ed Eritrea ne restano circa 5’000.
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