Un regalo scomodo per il bicentenario di Marx
La città di Treviri celebra sabato i duecento anni dalla nascita del filosofo ed economista Karl Marx, teorico del socialismo. Una ricorrenza segnata da centinaia di eventi ma anche dalle polemiche, scaturite da un regalo della Repubblica popolare cinese.
È una statua di bronzo di dimensioni mastodontiche, quasi 5 metri d’altezza, quella che la Cina ha voluto regalare alla città natale di Marx. Dove non tutti, però, se ne rallegrano.
Il vice-presidente del P.E.N.Collegamento esterno tedesco Ralf Nestmeyer ha chiesto al sindaco di spostare la data d’inaugurazione fino a quando “la nostra socia onoraria, la poetessa Liu Xia, non sarà liberata dagli arresti domiciliari e non avrà la possibilità di viaggiare”.
“Sono sicuro che anche Marx sarebbe stato d’accordo”, ha aggiunto il rappresentante del circolo di scrittori, dal momento che la libertà di stampa era considerata dal filosofo tedesco un principio irrinunciabile.
Un pensiero che ancora accende e divide
Il regalo cinese aveva suscitato aspre discussioni anche in consiglio comunale nelle scorse settimane, mentre la figura di Marx e la sua (vera o presunta) eredità ispirano manifestazioni e contromanifestazioni.
È dunque in un clima testo, che venerdì ha preso la parola il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
“Karl Marx va compreso all’interno del suo tempo”, ha detto. “Non bisogna avere pregiudizi basati su riletture successive di quanto fatto. Il nostro compito oggi è di rendere reale l’insieme dei diritti sociali che abbiamo definito per l’Europa.”
Il ritrovato successo in libreria
Intanto, il successo editoriale del filosofo tedesco dilaga. La Karl Diets Verlag, casa editrice berlinese de ‘Il Capitale’, ha reso noto di aver aumentato le vendite di Marx come mai prima d’ora.
“Quest’anno ci aspettiamo, sulla base di questi primi mesi [2018], una nuova crescita di oltre 3000 copie, che è un numero enorme per un’opera storica di questo tipo”, ha detto la portavoce Sabine Nuss.
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