Stati Uniti e Cina hanno ripreso mercoledì le trattative per giungere a un’intesa sulla vertenza dazi.
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tvsvizzera/reuters/spal con RSI (TG del 30.1.2019)
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L’obiettivo è di giungere a un’intesa in un mese ma il caso Huawei rappresenta un’ipoteca sull’esito dei difficili colloqui, fissati a un mese dalla fine della tregua commerciale concordata tra le due principali potenze economiche.
La delegazione cinese è guidata dal vicepremier Liu He, che giovedì, al termine di questo round negoziale di due giorni, incontrerà Donald Trump alla Casa Bianca. A presiedere invece la commissione statunitense è il responsabile del commercio Robert Lighthizer.
Secondo gli analisti finora Pechino non ha mostrato disponibilità ad assecondare le principali preoccupazioni statunitensi, in particolare riguardo lo sfruttamento della proprietà intellettuale e l’accesso ai mercati. In particolare viene criticata la pratica imposta alle imprese straniere attive in Cina di condividere le loro conoscenze tecnologiche.
In proposito Donald Trump ha minacciato di prelevare diritti di dogana dal 10% al 25% su un valore di 200 miliardi di dollari di beni importati dalla Cina per riequilibrare la bilancia commerciale tra i due paesi.
Ma al di là dell’aspetto strettamente economico, a dividere i due paesi c’è la questione del “trasferimento forzato di tecnologia” che potrebbe avere conseguenze importanti sulla futura leadership mondiale.
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