Restano a terra i Boeing 737 Max 8 di Cina, Etiopia e Cayman Airways
La Cina, la compagnia Ethiopian Airlines e Cayman Airways tengono a terra fino a nuovo ordine tutti i Boeing 737 Max 8 analoghi al velivolo precipitato domenica 6 minuti dopo essere decollato dall’aeroporto di Addis Abeba.
Nello schianto sono morte tutte le 157 persone a bordo, tra cui otto cittadini italiani. Si è trattato del secondo incidente aereo in pochi mesi in cui è coinvolto un 737 Max 8 del costruttore statunitense: il 29 ottobre un aereo della Lion Air era precipitato nel mare di Giava con 189 persone a bordo poco dopo la partenza dallo scalo di Giacarta.
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L’ufficio dell’aviazione civile di Pechino ha subito sospeso lunedì mattina i voli civili e commerciali delle compagnie cinesi operati dalla sessantina di 737 Max 8 a loro disposizione. Successivamente è stata la stessa compagni etiope a bloccare in via precauzionale i rimanenti 4 apparecchi di questo tipo integrati nella sua flotta.
Sono ancora sconosciute le cause del crash. Poco dopo il decollo il pilota aveva segnalato “difficoltà” e aveva chiesto un atterraggio d’emergenza allo scalo di Addis Abeba, da dove era partito alle 8h38, ma sulla pista non c’è mai arrivato: si è schiantato nei pressi di Bishoflu, a 62 km dalla capitale etiope.
Secondo il sito Flightradar24 il velivolo mostrava una velocità ascensionale instabile dopo il decollo. Di sicuro si trattava di un modello di recente costruzione, sottoposto poco tempo fa a controlli e le condizioni meteorologiche erano ottimali. Il Max 8 costituisce l’ultima versione del 737 della Boeing, l’aereo civile più venduto al mondo.
L’analisi del pilota Marcello Guarnieri:
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