Il presidente statunitense Donald Trump, durante un incontro con gli studenti superstiti e i familiari delle vittime della strage di Parkland, ha detto di considerare anche l'ipotesi di armare gli insegnanti, e formarli alla reazione rapida.
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tvsvizzera.it/Zz/ats/reuters con RSI (TG del 22.02.2018)
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Donald Trump ha detto che dare armi agli insegnanti potrebbe evitare che si ripetano massacri come quelli del liceo Parkland, in Florida, dove un 19enne espulso dalla scuola ha ucciso 17 persone.
“Se ci fosse stato un insegnante capace di usare armi da fuoco tutto sarebbe finito molto velocemente”, ha dichiarato l’inquilino della Casa Bianca.
Più restrizioni promesse, ma…
Durante la campagna per le elezioni presidenziali, Trump si era allineato alla politica della National Rifle Association (Nra), l’influente lobby delle armi statunitense, contraria a qualsiasi tipo di restrizione nell’ambito del possesso di armi.
Dopo diverse stragi, in particolare quella di ottobre a Las Vegas e l’ultima a Parkland, Trump si è però trovato sotto pressione e ha promesso un rafforzamento dei controlli, specialmente sull’età e sulla salute psichica del potenziale acquirente di armi.
Già martedì aveva firmato una direttiva per chiedere al Dipartimento della Giustizia di dichiarare illegali i cosiddetti “Bump Stock”, congegni che rendono automatiche le armi semiautomatiche. Una piccola svolta, già tentata e fallita lo scorso anno, destinata comunque a non essere considerata sufficiente da parte dei democratici e dagli studenti che si stanno mobilitando in tutto il paese.
“Tutto avrebbe dovuto essere risolto dopo la prima strage in una scuola. E provo rabbia. Perché non è stato fatto nulla e adesso mia figlia non c’è più”, ha detto uno dei genitori delle vittime di Parkland.
La proposta di armare i professori, forse l’unica prevenzione approvata pienamente anche dalla Nra, è stata accolta positivamente da alcuni dei presenti all’incontro con Trump.
Molti chiedono un puro e semplice divieto di vendita, ma qualsiasi restrizione a quanto garantito dal secondo emendamento della costituzione, benché promesso, è destinato a scontrarsi a una forte opposizione.
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