L’AfD vola in Brandeburgo e in Sassonia
L'Alternative für Deutschland ha registrato un forte balzo in avanti nelle elezioni regionali svoltesi in due Länder nell'est della Germania. Tuttavia, il partito di estrema destra non è riuscito a scavalcare la Cdu e l'Spd.
Il Partito cristiano-democratico (Cdu) della cancelliera Angela Merkel e quello socialdemocratico (Spd) sono riusciti a conservare il primato nei due Länder che governano da tre decenni. In Sassonia (con capoluogo Dresda), la Cdu – pur perdendo oltre sette punti percentuali – arriva in testa col 32,1% dei voti. In Brandeburgo, l’Spd, che dirige la regione attorno a Berlino dal 1990, conserva il primo rango, conquistando il 26,2% delle preferenze, in calo di quasi il 6% rispetto al 2014.
Il dato saliente di questo fine settimana è però soprattutto l’avanzata dell’estrema destra, ampiamente previsto dai sondaggi. In Sassonia, l’Afd passa dal 10% di cinque anni fa al 27,5%. In Brandeburgo ottiene il 22,8%, raddoppiando il risultato del 2014.
Tutte le analisi della vigilia hanno spiegato la prevista avanzata dell’Afd con la disillusione dei tedeschi dell’est per lo sviluppo e i risultati dell’unificazione tedesca del 1990. Le disparità salariali e pensionistiche, assieme alle paure alimentate dalle migrazioni, sono stati fra i temi su cui hanno insistito i populisti di destra.
Il commento del corrispondente della RSI:
In entrambe le regioni i Verdi hanno proseguito il loro trend positivo, trainato dalle preoccupazioni dei tedeschi per i cambiamenti climatici, ottenendo il 10% in Brandeburgo (+4 punti) e l’8,5% in Sassonia (+2 punti).
Malgrado le perdite registrate, in Brandeburgo la coalizione finora al potere (Spd-Verdi-Die Linke) dovrebbe potere continuare a governare. In Sassonia, invece, oltre all’appoggio dell’Spd, la Cdu avrà bisogno anche di quello dei Verdi.
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