Si aggrava il bilancio dello tsunami che ha colpito sabato le coste dell'Indonesia. L'agenzia per la gestione dei disastri Bnpp ha reso noto che si contano ora 373 morti e quasi 1'500 feriti (dato di lunedì alle 14 ora svizzera) e ha espresso il timore che il numero delle vittime sia destinato a salire: 128 persone risultano ancora disperse.
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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 24.12.2018)
Mentre continuano le ricerche -i soccorritori hanno dapprima scavato a mani nude, ora sondano le macerie con l’aiuto di macchine e soprattutto dei cani- cominciano ad arrivare nelle zone colpite cibo, medicine e vestiti.
Il portavoce della Bnpp riferisce che nei cinque distretti le persone rimaste senza casa sono oltre 11’000.
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Il funzionario ha rivelato inoltre che il sistema di allarme, nelle aree devastate dall’onda anomala, “non è operativo dal 2012” a causa della scarsità di fondi, atti di vandalismo e problemi tecnici.
Lo tsunami ha colpito le spiagge 24 minuti dopo l’eruzione del vulcano Anak Krakatoa che lo avrebbe scatenato.
Dai media indonesiani si apprende intanto che il vulcano continua a eruttare e le autorità hanno invitato la popolazione e i turisti a rimanere lontano dalle spiagge anche lunedì, nel timore che possa verificarsi una nuova, devastante onda di tsunami.
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Le abitazioni distrutte sono almeno 600; 9 hotel sono rimasti seriamente danneggiati.
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