Facebook ha sottolineato che il divieto interessa solo i privati mentre i rivenditori autorizzati, che dovranno al momento della vendita compiere i controlli sugli acquirenti, i famosi ‘background checks’, potranno continuare a reclamizzare i propri prodotti sul social network che ha piu’ di 1 miliardo e mezzo di utenti.
Anche se non direttamente coinvolte nelle operazioni, le reti sociali servono da mercato on-line per negoziare la compravendita di armi da fuoco tanto che in America il 40% delle pistole viene acquistato presso rivenditori non autorizzati. E quasi tutti, stando ai dati ufficiali, si incontrano proprio su Facebook.
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