È fallito il tentativo di colpo di Stato in Turchi da parte di una frazione dell’esercito. In serata blindati hanno bloccato i ponti sul Bosforo, occupato la televisione pubblica e l’aeroporto di Istanbul e proclamato il coprifuoco e la legge marziale.
In un videomessaggio su internet il presidente Erdogan invita i turchi a scendere in strada per impedire il golpe e nel giro di poche ore il putch fallisce, grazie anche all’intervento risolutivo dei militari lealisti.
Ma ci sono delle vittime: circa 200 morti, in gran parte tra i golpisti e 1’150 feriti, tra cui uno svizzero. Le forze dell’ordine hanno proceduto all’arresto di 1’563 militari, tra cui numerosi ufficiali per i quali Erdogan ha invocato il ripristino della pena capitale.
A sventare il golpe hanno contribuito anche le nuove tecnologie, video e foto postate durante la notte per avvertire e radunare la gente, e soprattutto l’appello di Erdogan fatto al paese tramite Facetime. Quasi un paradosso dato che il presidente turco ha sempre osteggiato il potere dei social media.
Erdogan da oltre un decennio governa la Turchia, con scaltrezza e pugno di ferro. Forte anche di un ampio sostegno popolare confermato negli ultimi appuntamenti elettorali. Il ritratto del presidente turco.
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