Nuovo focolaio di Ebola in Congo, vaccini pronti
Nella Repubblica Democratica del Congo, dove si registrano diverse morti sospette per un nuovo focolaio di Ebola, sarà messo in campo il vaccino sperimentale usato alla fine dell'epidemia 2014-2015. Lo ha comunicato lunedì l'OMS.
Il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Gebreyesus, ha visitato in questi giorniCollegamento esterno il Paese nuovamente colpito dal virus.
In un’intervista alla rivista Stat, ha precisato che l’OMS ha 4300 dosi di vaccino pronte a Ginevra, mentre l’azienda Merck -che lo ha in licenza- ne ha stoccate 300 mila dosi negli USA.
“Le autorità locali lo vogliono”, afferma il direttore in riferimento alla necessaria autorizzazione da parte congolese. “Una campagna potrebbe partire già alla fine di questa settimana”.
Le dimensioni del focolaio
Le cifre ufficiali dell’OMS parlano di 39 nuovi casi di Ebola in totale, nell’area di Bikoro, nel nord-ovest del Paese; 2 sono confermati, 20 probabili (incluse 18 morti) e 17 sospetti.
Il rischio di contagio al momento è considerato elevato in Congo -che vive la sua nona epidemia di febbre emorragica dal 1976- ma è basso per una diffusione negli Stati confinanti o al di fuori del continente.
Nove paesi africani, tra cui Nigeria e Guinea, hanno comunque precauzionalmente rafforzato i controlli alle frontiere.
Somministrazione “ad anelli”
Il vaccino, così come nella precedente applicazione, dovrebbe essere somministrato identificando e immunizzando i contatti più stretti dei casi accertati, e a loro volta i contatti più stretti dei primi vaccinati.
“Ci stiamo preparando a tutti gli scenari, anche il peggiore”, aveva dichiarato venerdì il direttore generale per la preparazione e la risposta alle emergenze dell’OMS, Peter Salama da Kinshasa.
“È un vaccino non di facile impiego anche per la rigida catena del freddo da rispettare”, ha spiegato ai giornalisti. Nel 2014, la gestione dell’emergenza da parte dell’OMS era stata criticata.
Altamente letale
L’epidemia di ebola del 2014-2015 colpì soprattutto Liberia, Guinea e Sierra Leone, e si chiuse con un bilancio di oltre 11’300 morti.
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