Fisco, accordo più vicino tra Italia e Svizzera?
Il Governo Renzi pensa di inserire le norme sul rientro dei capitali nella legge di stabilità per accelerare l'approvazione del pacchetto
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Negli ultimi giorni si sta delineando una nuova ipotesi per accelerare l’iter tortuoso della legge sul rientro dei capitali (“voluntary disclosure”), che ha delle ricadute dirette sulle trattative in corso tra Roma e Berna. Mentre proseguono il loro lavoro i tavoli tecnici dei due paesi, la legge sulla voluntary disclosure incontra forti opposizioni trasversali in parlamento. Aspetto questo che ha indotto il Governo, secondo quanto sottolinea Alessandro Galimberti (Il Sole24Ore), a valutare seriamente l’inserimento del pacchetto nella legge di stabilità, la manovra finanziaria per il prossimo anno che sta mettendo a punto il dicastero del ministro Pier Carlo Padoan.
La legge sul rientro dei capitali, che ha ripreso i contenuti del Decreto del Governo Letta di gennaio (nel frattempo decaduto), è stata esaminata a giugno dalla Commissione finanze della Camera e l’aula dovrebbe votarla in autunno, per poi passare al Senato. Ovvio che solo quando si chiarirà la situazione legale dei contribuenti italiani che detengono capitali all’estero si potrà avere il quadro giuridico chiaro su cui innestare l’intesa fiscale tra i due paesi. Un accordo ritenuto indispensabile sia per l’Italia – confrontata con un debito sovrano che ha ormai sfondato la soglia del 130% nel rapporto con il PIL – che per la Svizzera, inserita nella black-list dei paesi non cooperativi a livello tributario.
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