Altissima tensione, degenerata in scontro fisico, tra Ucraina e Russia nel mar Nero, al largo della Crimea. Tra inevitabili accuse reciproche. E Kiev chiede al parlamento di ratificare il decreto che introduce per 60 giorni la legge marziale.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Scontro fisico tra Russia e Ucraina. Le forze armate di Mosca hanno infatti confermato l’incidente di domenica, in cui sono stati sparati colpi di cannone, e anche il sequestro di tre navi ucraine da parte della Russia: si tratta di due unità militari cannoniere e un rimorchiatore.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko chiede nel frattempo alla Russia di “rilasciare immediatamente” i marinai ucraini catturati e restituire a Kiev le tre navi ucraine sequestrati dalle forze russe a largo della Crimea.
A bordo del rimorchiatore Yana Kapu e delle cannoniere Berdiansk e Nikopol c’erano 23 militari ucraini. Secondo Kiev, sei sono rimasti feriti negli scontri. Mosca riferisce invece di tre ucraini feriti e non in pericolo di vita.
Accuse reciproche
Russia e Ucraina da ieri si stanno scambiando accuse di aver provocato la crisi, nella quale sono stati sparati dei colpi che hanno provocato il ferimento di alcuni marinai.
Una violazione delle acque territoriali russe, secondo Mosca, un’aggressione non provocata secondo Kiev, che afferma di aver avvertito preventivamente del passaggio. Si tratta di una delle escalation più gravi fra i due Paesi vicini dopo l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014.
Legge marziale
Il presidente ucraino Petro Poroshenko nel frattempo ha firmato il decreto con cui introduce la legge marziale in Ucraina per 60 giorni, ovvero fino al 25 gennaio 2019. La Rada, il Parlamento, deve ora ratificare il decreto per renderlo esecutivo.
Petro Poroshenko ha precisato che questo però non significa “una dichiarazione di guerra”.
Il ministero della difesa di Kiev ha tuttavia reso noto di aver diramato l’ordine di mettere le forze armate in stato di allerta operativa. Poroshenko ha definito gli atti di Mosca “non provocati e folli”.
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