Gentiloni: “i rapporti con Berna? Ottimi”
Nessuna polemica per le decisioni ticinesi, afferma il ministro degli esteri italiano Gentiloni. Numerosi i temi discussi nell'inconto con Didier Burkhalter
Niente ritorsioni, anche per non suscitare polemiche, da parte italiana dopo la decisione del Canton Ticino di obbligare i frontalieri e dimoranti a procurarsi un estratto del casellario giudiziale. Lo ha dichiarato oggi a Berna il ministro degli esteri di Roma Paolo Gentiloni, che ha anche dichiarato che l’Italia è pronta a facilitare dialogo tra Berna e Bruxelles sulla libera circolazione.
In merito al provvedimento ticinese che colpisce soprattutto gli italiani, Gentiloni ha specificato che esso rischia soltanto di suscitare reazioni negative nell’opinione pubblica della Penisola. Per Gentiloni – giunto a Berna nella tarda mattinata di oggi per una visita di lavoro col consigliere federale Didier Burkhalter – reazioni di questo tipo non sarebbero «un fatto positivo».
«Più che far polemiche – ha aggiunto- ciò ci sprona a rafforzare l’impegno bilaterale per dare una soluzione rapida e comune ai problemi dei frontalieri, in particolare per quanto attiene alla tassazione di questi lavoratori».
A parte qualche problema a livello regionale, le relazioni tra la Svizzera e l’Italia a livello nazionale «vanno benissimo» ha aggiunto Gentiloni, facendo riferimento anche all’intesa sullo scambio automatico di informazioni a livello fiscale firmata tra Berna e Bruxelles, «accordo per il quale l’Italia ha fatto da apripista». Le relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi evolvono positivamente, aiutate anche dai segnali di ripresa economica nella Penisola, ha aggiunto il ministro degli esteri di Roma.
Soluzioni flessibili su libera circolazione
Tenuto conto delle importanti relazioni commerciali tra la Svizzera e l’Italia, e degli intensi contatti a livello politico e umano tra i due Paesi, Gentiloni ha detto che Roma non intende fare da «spettatrice nelle discussioni in corso tra Berna e Bruxelles sul problema della libera circolazione».
Pur rimanendo fermi sui principi cardine dell’Unione, l’Italia secondo Gentiloni può dare un contributo per facilitare le discussioni tra Berna e Bruxelles. A detta del ministro italiano, si tratta di adottare «criteri di flessibilità intelligenti».
Il modo migliore per servire i principi base dell’Ue, secondo il ministro degli esteri di Roma, è proprio la capacità di essere duttili. È l’assenza di flessibilità che ha creato dei guai all’interno della stessa Ue, ha puntualizzato.
Seppur non esprimendosi su un’eventuale clausola di salvaguardia evocata da più parti in Svizzera per applicare l’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa, Gentiloni ha sostenuto che è possibile fare qualcosa a livello di legislazione Ue rimanendo nel quadro della libera circolazione.
Da parte sua, il consigliere federale Didier Burkhalter ha salutato la volontà italiana di ricercare questa «flessibilità» e la presa di coscienza a livello europeo che il problema dell’immigrazione non è solo svizzero, ma riguarda anche i Paesi confinanti, specie le regioni di frontiera.
Interessi condivisi su temi energetici e trasporti
Durante la visita di lavoro, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri e il suo ospite hanno affrontato anche argomenti di interesse comune, specie a livello energetico e dei trasporti.
Si è parlato della prossima apertura della galleria di base del San Gottardo, e della volontà elvetica di sfruttare appieno le sue capacità, nonché del completamento della tratta ferroviaria Stabio-Arcisate.
Tra gli altri dossier di interesse reciproco figura l’elettricità – la Svizzera preme per un accordo con l’Ue su questo dossier, n.d.r. – e la realizzazione del Trans Adriatic Pipeline (gasdotto Trans-Adriatico) per il trasporto di gas nel Vecchio continente.
Con questo cantiere che attraversa l’Adriatico, l’Italia vuole diventare un «hub» in materia di fornitura di gas. Si tratta di una condotta strategica che dovrebbe trasportare gas dall’Azerbaigian fino in Svizzera a partire dal 2018. L’impresa elvetica EGL, filiale di Axpo, è impegnata nella misura del 42,5%.
Rafforzare cooperazione per mitigare migrazioni
A proposito di flussi migratori provenienti dai Paesi extraeuropei, sia Burkhalter che Gentiloni hanno convenuto che si tratta di un problema che tocca i due Paesi e che può essere in parte mitigato con misure da adottare nelle regioni di provenienza dei migranti. I due ministro hanno accennato alla possibilità di agire di concerto a livello di aiuto allo sviluppo in aree fragili del globo, specie in Africa.
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