Il Venezuela sta vivendo ore drammatiche
Il Venezuela vive ore drammatiche, con il leader dell'opposizione Juan Guaidò e i suoi simpatizzanti che tentano di far entrare nel Paese gli aiuti umanitari per una popolazione stremata, ma affrontano una dura repressione delle forze dell'ordine, fedeli al governo di Nicolas Maduro. Da Caracas il leader chavista ha ribadito di respingere la "presunta assistenza internazionale" che è in realtà "un intervento imperialista".
I manifestanti chiedono la cessazione della “usurpazione della presidenza di Nicolás Maduro, un governo di transizione ed elezioni libere immediate”. La concentrazione si contrappone alla mobilitazione chavista “per la pace” convocata nella capitale a sostegno di Maduro. La manifestazione prevede una marcia fino al quartier generale della vicepresidenza del Venezuela, nel centro della capitale, dove ci si aspetta che Nicolás Maduro si unisca alla manifestazione per ricevere l’appoggio della folla.
Aiuti umanitari
Sempre sabato Juan Guaidò ha annunciato dal versante colombiano del ponte Las Tienditas, che è iniziata l’operazione “pacifica, multilaterale e umanitaria” per fare entrare in Venezuela gli aiuti inviati dalla comunità internazionale.
Il presidente del Parlamento venezuelano, che ha assunto i poteri dell’esecutivo, ha affermato: “Mentre noi stiamo preparando l’invio degli aiuti, altri cercano di bloccarli con la violenza”, alludendo alle forze dell’ordine venezuelane, che bloccano i confini del Venezuela con Brasile e Colombia.
Il leader oppositore ha lanciato anche appelli alle Forze Armate, perché “si mettano dalla parte giusta della Storia” e al “popolo chavista”, al quale ha chiesto di “manifestarsi in pace” e ha promesso “riconciliazione nazionale”.
Tanto Guaidò quanto il presidente colombaino Duque hanno sottolineato che considerano “l’usurpatore Nicolas Maduro” responsabile per qualsiasi violenza che possa compromettere l’ingresso degli aiuti. Duque ha ricordato che “impedire che entrino in Venezuela gli aiuti costituisce un attentato contro i diritti umani e un possibile crimine di lesa umanità”.
Maduro rompe con la Colombia
Nicolas Maduro, ha annunciato la rottura di “tutte le relazioni diplomatiche e politiche” con il governo “fascista” della Colombia, esortando i diplomatici colombiani ad abbandonare il Venezuela “entro 24 ore”.
“Mai un presidente della Colombia ha odiato tanto il Venezuela”, ha detto del presidente colombiano, Ivan Duque, chiamandolo “diavolo”. “Finora ho avuto pazienza perché amo il popolo colombiano, che è un popolo orfano”, ha aggiunto Maduro, parlando a una folla di simpatizzanti riuniti a Caracas.
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